Negli ultimi vent’anni, l’obesità in Italia è cresciuta in maniera allarmante: oggi, il numero di persone affette da obesità ha raggiunto i 6 milioni, con un incremento di 1,6 milioni rispetto al passato.
Questo dato, emerso durante il sesto Italian Obesity Barometer Summit, è il riflesso di un problema complesso che coinvolge diverse fasce della popolazione, compresi i giovani. Nella fascia 18-34 anni, la percentuale di persone obese è più che raddoppiata, passando dal 2,6% al 6,6%. Un cambiamento preoccupante, che evidenzia la necessità di interventi mirati.
Secondo Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, questi numeri impongono un’azione decisa da parte delle istituzioni e della società nel suo insieme. «È assolutamente necessario e urgente che la società tutta, e le istituzioni in particolare, si facciano carico dell’obesità e delle altre patologie legate all’alimentazione, trattandole come una piaga sanitaria collettiva», ha dichiarato Nappini.
L’obesità, infatti, non è solo una questione individuale, ma riflette diseguaglianze economiche e culturali che impediscono a molti consumatori di fare scelte alimentari consapevoli e salutari. Slow Food Italia richiama quindi all’importanza di inserire l’educazione alimentare nelle scuole, per fornire alle nuove generazioni gli strumenti necessari per alimentarsi in modo equilibrato e consapevole.
L’importanza della ristorazione nell’alimentazione sana
Un altro aspetto rilevante è il ruolo della ristorazione, che può influire positivamente o negativamente sull’alimentazionedelle persone. Ristoranti, mense e altri servizi di ristorazione collettiva hanno un’importante responsabilità nel proporre cibi equilibrati, nutrienti e preparati con ingredienti freschi, rappresentando un punto di riferimento per chi non ha la possibilità di cucinare quotidianamente.
Un’offerta basata su alimenti freschi e piatti bilanciati può favorire una dieta sana, educando indirettamente i consumatori a prediligere scelte alimentari meno processate e più nutrienti. Al contrario, quando la ristorazione si affida prevalentemente a piatti pronti e alimenti ultra-processati, rischia di contribuire alla diffusione di modelli alimentari che accentuano il problema dell’obesità e delle malattie metaboliche. Una ristorazione responsabile, che valorizza prodotti locali e stagionali e promuove una cultura del mangiare sano, può dunque svolgere un ruolo cruciale nella lotta all’obesità.
La lotta contro gli alimenti ultra-processati e l’obesità in Italia
Uno dei nemici principali della salute alimentare sono i cibi ultra-processati, ricchi di ingredienti aggiunti come zuccheri, sale, coloranti e additivi.
Un recente studio dell’Irccs Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con l’Università Lum di Casamassima, ha confermato il rischio associato a un elevato consumo di questi prodotti, dimostrando che possono accelerare l’invecchiamento biologico. Scegliere alimenti freschi e poco trasformati è quindi fondamentale per la salute, e la diffusione di una cultura alimentare consapevole è essenziale per contrastare il problema dell’obesità e promuovere un’alimentazione equilibrata.
L’educazione alimentare nelle scuole e una ristorazione più attenta sono quindi due fronti importanti per promuovere uno stile di vita più sano in Italia.