Nel 2023, il turismo si è confermato il motore principale dell’economia italiana. Con un valore aggiunto pari al 18% del PIL, il comparto ha generato numeri da record, ma le potenzialità del settore vanno ben oltre. È quanto ha ribadito il ministro del Turismo, Daniela Santanché, nel suo intervento alla 41esima Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). La sfida, secondo il ministro, è chiara: trasformare il turismo italiano puntando sulla qualità delle esperienze, investendo in un turismo esperienziale che valorizzi il patrimonio unico del Paese.
L’Italia dei borghi: un mosaico di eccellenze
L’Italia è un concentrato di meraviglie: 5.700 borghi punteggiano il territorio nazionale, offrendo un intreccio di natura, storia, tradizioni e enogastronomia. Questo “granello di sabbia”, come lo ha definito il ministro Santanché, riesce a sprigionare un fascino ineguagliabile, attrattivo per milioni di visitatori da ogni parte del mondo. Il made in Italy, terzo marchio più riconosciuto al mondo, rappresenta una leva strategica per promuovere non solo i luoghi più celebri, ma anche le gemme nascoste che costellano la Penisola.
Per crescere ulteriormente, però, occorre cambiare paradigma. Non basta vendere destinazioni, ma bisogna raccontare storie e offrire esperienze autentiche che rimangano nel cuore dei visitatori.
Turismo esperienziale: vivere l’Italia con lentezza
Il turismo esperienziale è l’antitesi del turismo di massa. Mentre quest’ultimo spesso si traduce in visite frenetiche a monumenti e piazze sovraffollate, il turismo esperienziale invita a vivere con lentezza e a immergersi nei luoghi visitati. Dalla degustazione di piatti tipici in un piccolo borgo alle conversazioni con gli abitanti, dall’esplorazione di sentieri di montagna alla scoperta di cammini religiosi, questa forma di turismo privilegia le emozioni e l’autenticità.
Questo approccio consente anche di valorizzare le aree interne e meno conosciute del Paese, contribuendo alla loro rivitalizzazione economica e sociale. Inoltre, il turismo esperienziale si presta a destagionalizzare l’offerta turistica, riducendo il fenomeno del sovraffollamento nei periodi di alta stagione.
La lotta all’overtourism
Il sovraffollamento turistico, o overtourism, è una sfida sempre più pressante. L’eccessiva concentrazione di visitatori in determinate destinazioni ha effetti negativi sia sulla qualità della vita dei residenti che sull’esperienza dei turisti stessi. L’Italia, con la sua straordinaria diversità ambientale e culturale, ha un vantaggio unico: può offrire un ventaglio di alternative che permettono di distribuire i flussi turistici in maniera più equilibrata.
Promuovere un turismo di qualità significa anche educare i visitatori a rispettare i luoghi che scelgono di scoprire, incentivando pratiche sostenibili e consapevoli. Solo così si potrà preservare l’integrità dei paesaggi e delle tradizioni italiane.
Un futuro fatto di emozioni e sostenibilità è la chiave del turismo esperienziale
Investire nel turismo esperienziale non è solo un’opportunità economica, ma anche un dovere verso il nostro patrimonio e le future generazioni. Il contesto unico dell’Italia offre infinite possibilità di crescita per un settore capace di combinare bellezza, cultura e sostenibilità.
L’obiettivo non è attirare semplicemente più turisti, ma offrire esperienze che lascino un segno indelebile nel cuore di chi visita il nostro Paese. Perché l’Italia non è solo un luogo da vedere: è un luogo da vivere.