Pasqua e… uova!
L’uovo da sempre è simbolo di nascita e rinascita. Nei tempi antichi le feste pasquali coincidevano con le feste per il ritorno della bella stagione, al punto che il fattore astronomico è stato in grado di influenzare anche la cadenza della festa cristiana che infatti non si festeggia in una data fissa, come il Natale, ma si festeggia sempre la domenica del primo plenilunio primaverile.
Molte feste e riti cristiani, specialmente quello delle Palme e dell’Ulivo, si sono accavallate con le tradizioni precedenti. In queste antiche e misteriose radici sono da ricercare le origini dei poco noti dolcetti pasquali con le uova sode al centro, tipiche delle nostre regioni meridionali, in particolare della Puglia, tradizioni ancora vive da riscoprire e valorizzare: Le “Scarcelle”, o scarceddi, tradizionali in tutta la Puglia e poi diffuse in tutto il Sud fino in Sicilia. Venivano preparate durante la Settimana Santa intorno a giovedì dopo le Palme, e non venivano consumate prima di Sabato Santo. Venerdì era giorno di lutto per la morte di Gesù, e anche le campane delle chiese non suonavano in segno di rispetto. Solo a mezzogiorno del sabato, le campane suonavano a festa, annunciando la resurrezione, e si potevano finalmente mangiare anche li scarceddi ed altri dolci caserecci. Il giorno di Pasquetta, la gente si riversava proprio in aperta campagna, per passare una giornata all’aria aperta e, a mezzogiorno, consumare la “scarcedda”.
Le scarcelle pasquali
Le scarcelle pasquali possono assumere svariate forme: colomba, canestro, galletto, cuore, paniere, pupa… spesso, ma non sempre, contengono l’uovo, mai in numero pari perché secondo una antica tradizione della scuola filosofica dei pitagorici, fiorente guarda caso proprio nella Magna Grecia, il numero dispari ha virtù propiziatrici.
Si tratta in pratica di dolcetti di una particolare pasta frolla, aromatizzata al limone o arancio e glassata nelle versioni più ricche. Ne esistono anche in versione povera ove la pasta frolla viene fatta a forme maltagliate e poi ne vengono realizzati solo pochi con le uova ingabbiate nella frolla. Spesso si utilizza la sagoma della colomba in volo che porta l’ovetto di cioccolato con sé. Sono buonissime sempre, anche a colazione, svariati giorni dopo la Pasqua!
Buon impasto! E ora, non ci resta che augurare a tutti una Pasqua veramente buona e… dolce!