Pokemon Go sta rivoluzionando il tempo libero dei ragazzi, e a confermarlo sono i numeri: in 7 giorni dal lancio i download erano già 65 milioni. Ne parlano tutti: tv, giornali, siti internet. Per chi ancora non lo sapesse, i Pokémon hanno “invaso” la Terra e il compito dei giocatori è trovarli. Mentre ci si aggira per il vicinato, il telefono inizia a vibrare quando c’è un Pokémon nei paraggi. Per avanzare di livello basta prendere la mira e lanciare una Poké Ball… stando attenti a non farlo scappare! Tutti sono impazziti per il gioco dell’anno e c’è già chi pensa di sfruttare la scia del successo di quest’app per aumentare gli introiti della propria attività.
Un esempio su tutti è il caso del Giappone, dove l’applicazione ha debuttato con un accordo con McDonald’s; la partnership prevede che i fast food sparsi nel Paese siano luoghi chiave per catturare i mostriciattoli virtuali insidiatisi nel mondo reale, dove i Pokemaniaci possono giungere guidati dal GPS del proprio smarphone.
Un secondo esempio lampante è quello di Orlando, in Florida, dove il proprietario di Cocina 214 ha scoperto che il suo locale era un PokèStop, ovvero un posto in cui i giocatori di Pokémon Go possono fare rifornimento di strumenti utili. Se n’è accorto per caso, dopo aver notato che decide di persone stavano usando il cellulare davanti alla porta del suo locale. La genialata è arrivata quando ha proposto nel menù dei cocktail a prezzi speciali per i giocatori assetati.
Gli aumenti di fatturato sono arrivati al 75% in alcuni bar e ristoranti, come conferma Sean Benedetti, manager dalle origini italiane che lavora nel Queens.
Per concludere, da qualche giorno, come anticipato da John Hanke, il capo di Niantic, la società che sviluppa Pokémon Go, i locali possono acquistare direttamente dall’app dei “moduli esca”, che permettono di essere localizzati come PokéStop al costo di 1,17 euro l’ora.
L’occasione verrà sfruttata anche in Italia? C’è già chi ci sta pensando…
