Il problema delle false recensioni online
“Sul tema delle recensioni false su internet il compito di vigilare spetta prima di tutto alle stesse piattaforme e in secondo luogo a realtà come Fipe in rappresentanza degli operatori della ristorazione e dei pubblici esercizi, perché l’integrità dei contenuti è un valore per tutti”. Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi interviene con una nota a firma di Aldo Cursano, Vicepresidente Vicario e Presidente di Fipe Toscana, in risposta al caso di alcuni ristoranti fiorentini colpiti nei giorni scorsi da un’ondata di recensioni fortemente negative e discriminatorie sulle rispettive pagine Facebook, da parte di gruppi di utenti che, con azioni di massa, puntavano a screditare pubblici esercizi del capoluogo toscano.
“A proposito di quanto accaduto a Firenze occorre ricordare che nel web, come nella vita reale, si possono trovare tantissime persone perbene ma anche
delinquenti e figure disposte a tutto pur di avere ritorni personali – prosegue Cursano -. Il web permette da un lato agli operatori della ristorazione di entrare in contatto con un’enorme quantità di potenziali clienti e persone, aumentando i moltiplicatori che danno valore ai nostri prodotti e idee. D’altro canto l’uso improprio e distorto della rete mette a rischio questo potenziale”.
La soluzione per limitare le false recensioni
La soluzione proposta dalla Fipe è una collaborazione congiunta con Facebook per vigilare sulle recensioni false e discriminatorie, sull’esempio della partnership che la Federazione ha avviato con TripAdvisor e TheFork: “Siamo pronti ad avviare una collaborazione anche con Facebook – conclude Cursano – per vedere come circoscrivere e perseguire queste situazioni che feriscono al cuore chi come noi fa questo lavoro con passione. Più cresce il ruolo della rete e più cresce il peso specifico della reputazione online, e le critiche, sia positive che negative sono un valore aggiunto che possono aiutare gli operatori a migliorare. L’importante è che il diritto di critica non travalichi in usi impropri, nella menzogna e nell’offesa e proprio per questo siamo ancora una volta pronti a fare fronte comune a difesa della legalità e della trasparenza”.