Ion Torrent: cos’è?
Si chiama Ion Torrent. È una macchina in grado (tra le altre cose) di individuare le specie difformi dal dichiarato in un prodotto, al di là di quelle già note. E quindi, è in grado di scovare le frodi alimentari. Questo strumento si basa su nuove tecnologie che permettono l’analisi di regioni genomiche di interesse nell’arco di una sola giornata. Sfrutta la tecnologia dei semiconduttori coniugandola con un meccanismo di sequenziamento basato su processi biochimici già conosciuti.
Infatti, nei sistemi biologici, quando un singolo nucleotide è incorporato dall’enzima DNA polimerasi nella catena nascente di DNA a doppia elica, viene rilasciato uno ione idrogeno come sottoprodotto.
Come funziona lo strumento?
La tecnologia dell’Ion Torrent è incentrata sull’impiego di un sofisticato array ad alta densità con micropozzetti all’interno dei quali questo processo di sintesi (e conseguente rilascio di ioni idrogeno) viene ripetuto ciclicamente.
Ogni micropozzetto del chip racchiude una molecola di templato nonché un sensore in grado di registrare anche minime variazioni del pH ambientale. Quando uno ione idrogeno viene rilasciato, il pH subirà una modificazione. La modificazione si rileva dal pH-metro presente nel pozzetto. Di conseguenza l’informazione da chimica diventa digitale. Il sistema consente l’aggiunta al chip di un nucleotide noto alla volta. Se il nucleotide aggiunto al sistema non viene incorporato nella molecola di DNA neosintetizzata, in quanto non complementare al templato contenuto nel micropozzetto, non verrà prodotta nessuna modifica del pH e di conseguenza nessuna modifica del voltaggio. Un ciclo del processo dura pochi secondi poiché non richiede una rilevazione ottica, come accade invece negli altri sistemi di Next Generation Sequencing.
A raccontarci come funziona in maniera più semplice è Chiara Faenza, responsabile del laboratorio di Coop Italia che ha acquistato il macchinario.