Ristorazione Italiana Magazine ha intervistato in esclusiva Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per parlare di Biologico.
Biologico. Un argomento che le sta a cuore, visto che il Suo Ministero ha promosso un emendamento alla manovra economica per istituire le mense biologiche certificate. Perché è così importante il bio e la sua promozione a partire dalle mense scolastiche?
Vogliamo promuovere modelli agroalimentari più sostenibili e garantire ai nostri figli un’alimentazione più sana anche nelle scuole. Sono orgoglioso di questa scelta. L’obiettivo è diffondere l’utilizzo di prodotti biologici a partire dalla ristorazione scolastica. L’educazione a una sana alimentazione inizia a tavola.
Sono stati stanziati 44 milioni di euro da utilizzare nei prossimi quattro anni per la promozione di questa iniziativa. A cosa serviranno esattamente questi fondi, sarà possibile per le scuole beneficiarne e, se si, in quale misura e cosa dovranno fare per ottenere i fondi?
Servono innanzitutto per ridurre i costi a carico degli studenti. Sostenibilità e inclusione devono andare insieme. Siamo riusciti a ottenere un finanziamento stabile per la misura che prevede i 44 milioni per i primi 4 anni e poi dieci milioni all’anno in un fondo gestito dal Ministero delle politiche agricole. In Italia sono censite ufficialmente oltre 1200 mense che fanno uso di prodotti biologici, per un quantitativo di circa un milione di pasti serviti giornalmente.
Ora potranno essere certificate se utilizzano almeno il 70% di prodotti biologici. Devono inoltre seguire i requisiti e le specifiche tecniche fissate dai ministeri dell’Agricoltura e dell’Istruzione.
Come sarà possibile ottenere la certificazione di mensa biologica, quali norme dovranno rispettare le mense per poter ottenere la certificazione?
Ci saranno due tipi di certificazione: Silver e Gold. Le certificazioni variano in base alle percentuali di utilizzo dei prodotti biologici. Sono previsti incentivi ulteriori per chi utilizza prodotti del territorio e per chi si impegna a recuperare il cibo e destinarlo ad organizzazioni di beneficenza per distribuzione gratuita agli indigenti.
A livello economico quanto è importante il comparto biologico nell’insieme dell’agroalimentare in Italia (numero d’imprese, di lavoratori, fatturato, % PIL) e quali sono i prodotti che maggiormente caratterizzano le produzioni agroalimentari biologiche italiane di successo sul mercato?
In Italia ci sono circa 60 mila aziende nel comparto biologico. Il settore coinvolge quasi 1 milione e 500 mila ettari di superficie coltivata, che rappresentano oltre il 12% del totale. Il valore complessivo è di quasi 4 miliardi di euro. Gran parte degli ettari destinati all’agricoltura biologica sono dedicati alla produzione di alimenti per il bestiame, ai pascoli e alla coltivazione di cereali e olivi.
Come vengono percepiti i nostri prodotti biologici all’estero? E infine: Come immagina il futuro dell’agroalimentare Made in Italy e quali sono i progetti del Ministero per un ulteriore sviluppo soprattutto riferito al comparto biologico?
Made in Italy è sinonimo di garanzia anche all’estero. Sul biologico abbiamo voluto rafforzare ancora il sistema dei controlli con un provvedimento che rinnova una legge ferma da oltre venti anni.
Più garanzie per i consumatori. Controlli più efficaci. Eliminazione di potenziali conflitti di interessi tra chi controlla e chi viene controllato. Sono questi i punti cardine.
Già oggi svolgiamo più di 70.000 verifiche nelle aziende e oltre 5.000 controlli di laboratorio per esaminare il livello dei residui nei prodotti. Possiamo fare ancora di più, perché questo settore sta crescendo a ritmi importanti. Lo dimostra anche il +20% delle vendite sul mercato interno che si è registrato nel 2015.
Un aggiornamento: l’anno scorso è stato siglato tra Istituzioni e Chef il Food Act per promuovere la cucina italiana. Ci può aggiornare sugli sviluppi di questa iniziativa?
Da Expo in poi abbiamo reso sempre più evidente il ruolo dei cuochi nella promozione e valorizzazione della produzione agricola e alimentare italiana.
Un lavoro che sta andando avanti con tappe importanti come quella della settimana della Cucina italiana nel mondo durante la quale abbiamo raccontato una tradizione in cui sicurezza ed eccellenza diventano parole chiave. Abbiamo compreso il grande valore, anche politico, del cibo nella nostra società nei prossimi anni. Questa rete che è stata creata anche grazie al Food Act, tra Istituzioni, mondo della cucina e dell’agroalimentare, racconta il nostro saper fare e cosa significa essere italiani. Insieme al Ministro Franceschini, inoltre, abbiamo stabilito che il 2018 sia l’anno dedicato al cibo in Italia.
Le mense biologiche in Italia
CARATTERISTICHE DELLE MENSE BIOLOGICHE CERTIFICATE
Esistono due tipi di certificazione: Silver e Gold
• Frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte UHT, yogurt, uova, olio extravergine devono provenire da produzione biologica per almeno il 70% in peso sul totale per ottenere la certificazione Silver e il 90% per quella Gold.
• Per la carne le percentuali rispettive sono del 50% e del 70% mentre per il pesce devono essere del 30% e del 50%.
Sono inoltre previste delle premialità per l’origine del cibo e per il recupero degli sprechi.
• Se la provenienza di almeno 50% del prodotto biologico utilizzato è della regione o provincia autonoma in cui è fornito il servizio o dalle regioni o province autonome confinanti, al fine di ridurre l’impatto ambientale derivante dai servizi di refezione, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di gas effetto serra.
• Impegno a recuperare il cibo non somministrato e a destinarlo ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, in linea con quanto previsto dalla legge contro gli sprechi alimentari del 2016.