Le etichette intelligenti
Non servirà più voltare e rivoltare le confezioni dei cibi alla ricerca della data di scadenza. Per capire se le uova o il latte sono andate a male, grazie alle etichette intelligenti, basterà guardare il colore dell’etichetta: quando il cibo va a male, cambia il colore. I ricercatori della Clarkson University di Potsdam, a New York, hanno brevettato una nuova tecnologia per dare sempre più informazioni al consumatore ed elevare il livello qualitativo dei prodotti alimentari.
Basterà aprire il frigorifero e in un batter d’occhio si sarà subito in grado di capire cosa è commestibile e cosa no. La ricerca è durata ben 10 anni: testando la presenza di antiossidanti nel tè e nel vino, la scienza che sta alla base si basa su un sensore a basso costo portatile su carta in grado di individuare deterioramento e contaminazione nei cibi ma anche nei cosmetici, visto che anche le creme per la cura del corpo vanno a male.
Una vera e propria rivoluzione
Una rivoluzione per la filiera alimentare: il consumatore, in base al colore dell’etichetta, sarà in grado di sapere se il prodotto ha subito contaminazioni da parte di inquinanti o batteri dannosi, compromettendone la qualità, e sia quindi da buttare in pattumiera.
Il capo progetto Silvana Andreescu ha ricreato nel laboratorio una piattaforma di rilevamento con tutti i reagenti necessari per la rilevazione in un pezzo di carta. La differenza dagli altri sensori, fanno sapere i ricercatori, sono le nanostrutture utilizzate per catturare i composti predeterminati, “sentinelle” del cambiamento. Il sensore, infine, è a basso costo e non avrebbe un impatto significativo sul prezzo del prodotto finale.
L’obiettivo è estendere la gamma di applicazioni, includendo anche pesticidi e marcatori a garanzia della freschezza dell’alimento. Un prototipo del sensore oggi è in grado di individuare l’Ocratossina A, una micotossina presente in prodotti come i cereali e il caffè e presto potrebbe essere ampliato per cercare salmonella ed Escherichi.
Fonte: Yahoo finanza