Le cartoline sono andate in pensione da qualche anno. E con esse anche le calamite da frigorifero, le miniature dei grandi monumenti e le stampe su magliette delle città d’arte. Il souvenir sta diventando sempre più enogastronomico: il 42% degli italiani, di rientro dalle vacanze, porta con sé prodotti tipici come ricordo dei luoghi visitati e ben il 71% sceglie almeno una esperienza enogastronomica durante le ferie.
Come si legge su Informacibo, nel 2018 solo il 19% degli italiani tornerà a casa a mani vuote dalle vacanze, ma le difficoltà economiche spingono verso spese utili, con i prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve che vincono su tutte le altre scelte. Al secondo posto tra i souvenir della vacanza si classificano prodotti artigianali e a seguire gadget, portachiavi, magliette.
Coldiretti, che ha condotto questo studio con Ixè, fa sapere che “l’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanza è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo”.
La durata media del tempo trascorso fuori casa dai vacanzieri è quest’anno di 11,3 giorni, con circa un terzo destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
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