Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, è volato a Washington per discutere del tema legato ai dazi applicati ad alcuni prodotti Made in Italy.
Il consorzio vuole vederci chiaro e ha esposto, ad una serie di incontri bilaterali, le proprie considerazioni contro i dazi aggiuntivi ipotizzati dal presidente Trump sui formaggi made in Italy.
Gli Stati Uniti rappresentano il paese fuori dall’Unione Europea con il maggior consumo di mozzarella campana, con una quota che si attesta attorno al 7%. Il mercato offre ancora grandi margini di crescita, salvo un eccessivo aumento dei prezzi. I dazi, infatti, sono ritenuti fortemente dannosi per l’export della mozzarella di bufala campana in America.
Il consorzio, come sottolinea il quotidiano La Repubblica, ha avviato un filo diretto in America per approfondire la problematica, oltre a sostenere le iniziative istituzionali in corso. Il direttore Saccani è stato a colloquio con il Consigliere economico dell’Ambasciata italiana a Washington, Lamberto Moruzzi. Durante l’incontro sono stati trattati i temi legati alla delicata situazione attuale dopo la minaccia di introduzione di dazi da parte del governo americano. L’ambasciata si è dimostrata attenta al caso e intenzionata a trovare una soluzione ottimale che non arrechi danno a nessuno. Si conferma, dunque, importante punto di riferimento anche per le esigenze del comparto produttivo italiano.
Il direttore Saccani negli USA ha incontrato anche Jaime Castaneda, vice presidente del US Dairy, l’associazione dei produttori di latte americani.
Il fine era quello di stipulare un accordo tra le due parti sulla protezione della denominazione riguardante la “Mozzarella di Bufala Campana DOP” in diversi Paesi.
Crediti foto apertura: Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP