Arriva lo psicologo degli chef. L’Associazione Italiana “Ambasciatori del Gusto” ha siglato un protocollo d’intesa con l’Ordine degli Psicologi del Lazio che presta attenzione ai livelli di stress vissuti da dipendenti e titolari nel mondo della ristorazione.
Intellettuali, scrittori e cantanti hanno dedicato versi al lavoro che bene comprendevano tutte le sue sfaccettature: il lavoro può essere una passione, ma anche stanca.
In tv, gli Chef sono vere e proprie star, ammirati da tutti. Infatti, complici anche i media, negli ultimi anni, uno dei lavori più ambiti è proprio quello dello Chef. E forse, nell’immaginario collettivo è preponderante la visione dello Chef come star e non come lavoratore. Ma abbiamo assistito anche a celebri sfoghi dei guru della cucina, scoprendo che il lavoro dello Chef è ad alto tasso di stress. Eppure, per molti rimane difficile capire le storie di Chef che decidono di abbandonare il loro lavoro e perché questo lavoro possa essere così particolare.
Rimi veloci, turni notturni e festivi, la doppia pressione del mantenere alta l’offerta e nel reggere le critiche. Gestire gli imprevisti dove il fallimento non sembra contemplato, perché l’imperativo è vincere sempre. Senza contare le ore lavorative, che possono sfiorare anche le 18 consecutive. Un discorso a parte si apre riguardo alla vita personale degli Chef, dove non è sempre facile dedicare del tempo agli affetti. Lavorare in cucina è stressante.
È possibile poi, che vi sia una sorta di riservatezza e che gli stessi Chef non esternino il loro malessere. Sono famose però, molte interviste in cui le star della cucina confidavano di seguire una terapia dallo psicologo, metodo efficace e su cui bisognerebbe far scomparire quella sorta di vergogna sociale, infatti quasi tutte le interviste erano rilasciate in anonimato.
Purtroppo poi, molti sono i casi in cui per mitigare lo stress si ricorre a sostanze stupefacenti e alcool. Molti infatti anche i reportage di denuncia sociale che hanno come tema la cocaina nelle cucine.
Lo psicologo degli Chef
Infatti, se all’estero è da anni in vigore l’assistenza psicologica agli Chef, nel Belpaese, lo stress e il disagio vissuto nelle cucine, non era ancora stato affrontato con metodo scientifico.
Nel 2016, grazie all’Associazione professionale cuochi italiani del Regno Unito, in Inghilterra è nato un supporto psicologico dedicato ai professionisti della cucina: nel pomeriggio è possibile recarsi dallo psicologo, quando si stacca dal lavoro. Un progetto davvero innovativo lanciato da Carmelo Carnevale e volto ad aiutare, ma anche a formare gli Chef su tematiche come gestione della tensione e dei conflitti, depressione e comunicazione, nonché quello dell’autostima.
Ora, anche in Italia, si inizia a prestare la giusta attenzione al disagio che riguarda il mondo della ristorazione ed è nato così lo psicologo degli Chef, figura fondamentale.
La ricerca scientifica
Il gruppo di lavoro costituito dagli psicologi aderenti all’Ordine e dagli “Ambasciatori del Gusto” realizzerà uno studio attraverso una ricerca mirata, analizzando i fattori che causano stress con l’obiettivo di dipingere un quadro della situazione e delle condizioni dei lavoratori.
La ricerca permetterà poi la stesura di un documento messo a disposizione della collettività perché diventi uno strumento di informazione e di prevenzione per diverse categorie, quali: cuochi, ristoratori, pizzaioli, panettieri, sommelier, pasticcieri, gelatai e personale di sala.
Servizio di consulenza
Per la prima volta, in Italia si dedica attenzione alla salute nel mondo della ristorazione: infatti, la ricerca non servirà solo a redigere un documento, ma nel 2020 prenderà il via un servizio di consulenza per gli associati.
L’Associazione Italiana “Ambasciatori del Gusto”
La presidente dell’Associazione Italiana “Ambasciatori del Gusto” Cristina Bowerman afferma che lo stress da lavoro non è solo una patologia riconosciuta, ma è anche un segnale d’allarme quanto mai attuale nel mondo della ristorazione. Per la Chef Boweman, l’impegno di “Ambasciatori del Gusto” è quello di fornire tutta la categoria di informazioni utili per la gestione quotidiana del lavoro, sia singolo che di brigata, ma anche uno strumento per le nuove generazioni che secondo la Chef sono sempre più esposte a questo tipo di pressioni lavorative.
L’Ordine degli psicologi del Lazio
Il presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio si dice particolarmente soddisfatto perché l’accordo siglato genererà anche un “Documento di buone prassi” redatto con metodo scientifico e subito utile perché fondato sulle specifiche esigenze del settore.
Prendendo come base il dettato normativo D.Lgs 81/08, il team di ricerca punterà a promuovere la cultura del Benessere psicologico cercando di cogliere le specificità e le esigenze del settore approcciandosi in modo delicato ed innovativo.