Parlando di turismo, l’Italia che riparte ha un grande potenziale grazie alla crescita dei viaggi domestici da parte degli italiani che preferiranno l’Italia ai viaggi all’estero.
L’ Italia nell’estate 2020
Il 40% dei viaggiatori italiani, infatti preferiva viaggi all’estero, ma quest’anno resterà in patria per vacanze tricolore. La prospettiva è recuperare, in parte con il turismo domestico, il calo delle prenotazioni internazionali per l’estate – da giugno ad agosto. L’Italia, pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso per l’estate, realizza anche il calo più profondo pari a -81,4%, rispetto al -80,1% della Francia e al -77,5% della Spagna.
L’Italia (40%), quindi, ha un potenziale maggiore nella sostituzione dei viaggi domestici ai viaggi outgoing rispetto alla Spagna (28% in uscita) e alla Francia (25%). D’altronde il turismo italiano ha sempre registrato presenze massicce di turisti stranieri e quindi risente di più della diminuzione del turismo internazionale.
I dati dell’Agenzia Nazionale del Turismo
Nel monitoraggio di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, sull’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, le perdite indicano un dato complessivo del -70,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, con una tendenza discendente costante nella diminuzione della domanda internazionale fermata dal blocco dei viaggi.
Quanto ai pernottamenti internazionali nel 2020 si stima che il calo si attesterà al -49%, pari a 31 milioni di visitatori, con pernottamenti internazionali inferiori di 108 milioni rispetto al 2019. Si può sperare, però, in un recupero degli arrivi a corto raggio a luglio mentre il resto del mondo si riprende più lentamente.
É giusto quindi attendersi un recupero degli arrivi dai Paesi vicini dato che rappresentano il 56% del turismo internazionale in Italia. Una ripresa attesa anche in virtù di una tendenziale stabilità dei prezzi praticati dal sistema ricettivo italiano che nel mese di giugno, addirittura, registra un valore mediano nella vendita online di 97 euro per camera. Ma in termini economici totali, afferma Enit, i consumi di italiani e stranieri potrebbero determinare una perdita di 65 miliardi di euro (di cui 21 miliardi dall’estero).