Viviamo tempi difficili. E tutti noi siamo divisi in due grandi metà:
• chi si lamenta, ironizza, banalizza, distrugge, ridimensiona, complotta, perde tempo, ridicolizza e punta il dito
• chi costruisce
Io consiglio di stare dalla parte dei secondi, perché dei primi non rimarrà nulla. Magari l’eco smorzato di qualche loro discorso. Dei secondi cosa rimarrà? I fatti.
I consigli per risollevare gli affari
Cosa intendo per costruire? Tanto. Per risollevare gli affari si può ricorrrere al delivery, tramite piattaforme o tramite sistemi propri, ricordando ai clienti che la consegna a domicilio verrà effettuata nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Chi non ha mai pensato di fare delivery, questo è il momento giusto.
Si può intrattenere lavorando sui social, pubblicando ricette e consigli. Intavolare momenti formativi e di confronto con il personale. Scrivere procedure per la cucina e per la sala.
Qui potete trovare le strategie di digital marketing per la ristorazione post Covid-19 secondo Carmine Roca.
Migliorare il menù, togliendo quei piatti che appesantiscono la linea produttiva o che vengono ordinati poco.
Vivere l’esperienza da clienti all’interno del proprio locale, correggendo quei piccoli difetti che tendenzialmente si nascondono.
Mettere in moto vecchie idee del passato, ristrutturare i costi, dedicarsi al sito e all’archivio multimediale, progettare la prima o la prossima campagna di marketing per rimettere in moto la propria attività. Insomma, pensare a cosa si può fare oggi e che ci rimanga anche domani.
Il post Coronavirus
In questi giorni si sprecano, e si sprecheranno anche nei giorni a seguire, articoli sul “cosa succederà dopo il Coronavirus”. Io non so prevedere il futuro e sono convinto che nessuno sia in grado di farlo.
Però, sono curioso di discutere di “cosa farò dopo il Coronavirus”. Perché quello posso già progettarlo. E costruirlo. Cosa consiglio di fare?
Una grande festa per tutti i clienti. Tornare a coccolarli come sempre, ma con più consapevolezza di quanto importante sia farlo dopo un periodo come questo.
Certo, cambiare e adattarsi nel breve termine è fondamentale: occorre essere veloci nel prendere decisioni, nel cambiare le carte in tavola.
Una situazione in continuo movimento
La situazione cambia di giorno in giorno, e noi dobbiamo essere pronti a fare altrettanto. Ragionando in lungo termine invece, non credo che la ristorazione verrà stravolta da questi fatti. I clienti non sono scappati, sono semplicemente chiusi in casa, in attesa di ritornare alla vita di sempre. Prepariamoci ad accoglierli nel migliore dei modi e teniamo a mente l’unica cosa che conta: costruire.
Gli italiani sono un popolo che sa ricostruire e ripartire più forte di come era in precedenza. Ha solo un difetto: tende a dimenticare. Mi auguro solo che questa pesante esperienza, possa solo insegnare a ricordarci ciò che di bello stiamo apprendendo e che siamo in grado se necessario, tirando fuori gli artigli, a ripartire anche da zero.