Conosci la differenza tra vegetariano e vegano? Se non è così, dovresti rimediare. E ti spieghiamo anche perché è utile. Il primo novembre si è celebrata la Giornata Mondiale del Veganesimo. E per l’occasione, The Fork ha realizzato un’indagine per conoscere gusti ed opinioni sulla cucina vegana.
La sua analisi rivela che le ricerche legate ai ristoranti con cucina vegana hanno avuto una crescita del 24,8% dal 2019 al 2020. Il 16% degli intervistati ha affermato di seguire un’alimentazione vegana, mentre ben il 50% cerca di limitare il consumo di alimenti di provenienza animale. Ma soprattutto, c’è un dato che va oltre ogni pregiudizio: il 70% degli intervistati ha dichiarato di essere stato in un ristorante vegano.
C’è un dato ancora più significativo. Il 76% dei rispondenti pensa di voler provare la cucina vegana in futuro e addirittura, la totalità degli intervistati è concorde sulla bontà della cucina veg. Contro ogni preconcetto, infatti, il 75% di loro ritiene che sia gustosa quanto quella onnivora e anzi, quando si parla di pasta, il 60% di loro predilige una ricetta vegana a riguardo. Dati che sbugiardano anche il più scettico e prevenuto verso la cucina veg.
Inoltre, dal 32esimo rapporto di Eurispes– L’Istituto di Ricerca degli Italiani, emerge che l’8,9% della popolazione italiana è veg. Infatti, in Italia, il 6,7% è vegetariano mentre è vegano il 2,2%. Un dato davvero importante, considerando che la popolazione è di 60 milioni. Ciò significa che più di 5 milioni di italiani è veg. Che cosa significa per un ristoratore? Che di sicuro, la cucina vegana è un nuovo mercato in espansione. E che vale la pena tenerlo d’occhio.
Cucina vegana e l’offerta dei ristoranti
Se pensiamo che la città di Napoli ha 6 milioni di abitanti: capiamo bene quella che può essere l’entità della domanda veg verso la ristorazione. Ma qual è l’offerta? Spesso, è difficile trovare cucine che si prestano e consumare un pasto veg è praticamente impossibile. L’imbarazzo di fronte a una mancata proposta al ristorante, può far rinunciare al cliente di ricercarsi al ristorante stesso. Ecco perché è bene, aver presente che si tratta di un mercato redditizio: avere una proposta veg è un valore aggiunto alla propria offerta e trova domanda.
Dall’indagine di Eurispes, ben il 70% degli italiani ordina cibo a domicilio e sappiamo anche, come attualmente, l’emergenza sanitaria Covid-19 abbia favorito il delivery e il take away. Quindi, tra i vostri clienti che li scelgono, c’è anche una vasta percentuale veg. Sarebbe un peccato, per un ristoratore, precludersi questo importante bacino di consumer.
Oggi, essere green non è solo una decisione consapevole, ma un vero e proprio stile di vita che ha sviluppato un mercato sempre più in espansione. E che non teme battute di arresto. Infatti, sia in Italia che in Europa continua a fatturare miliardi.
La Green Guide 2020 ha premiato i migliori ristoranti al mondo che propongono cucina vegetariana e vegana. Corrispondenti alle Stelle Michelin, i Ravanelli: in Italia, ben 5 ravanelli, cioè il massimo, per i ristoranti Joia di Milano, Arnolfo a Colle di Val d’Elsa (SI), La Madernassa a Guanere (CN), Lume di Milano, Montali Country Hose a Taverbelle di Panicale (PG) e Piazza Duomo ad Alba (CN). Balza all’occhio, come alcuni di questi ristoranti non solo sono già Stelle Michelin, ma non offrono esclusivamente veg. La scelta audace e d’avanguardia di avvalorare la loro proposta grazie a pietanze veg, conferma così la loro qualità.
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