In un periodo in cui le restrizioni non sembrano allentare, il settore della ristorazione trova altre soluzioni per riaprire in sicurezza e far rialzare piano piano l’economia del paese. Una soluzione proposta è il passaporto sanitario, in virtù del fatto che più persone vaccinate comporteranno la sconfitta del Covid-19.
La proposta, suggerita dalla Chef Cristina Bowerman – Presidente Ambasciatori del Gusto, potrebbe dare la svolta per la riapertura dei pubblici esercizi in sicurezza. Infatti, prevede l’introduzione di una tessera che certifica la vaccinazione della persona, in questo caso del ristoratore e di chi lavora nel locale. Un passaporto sanitario che dichiara l’immunità della persona così da poter riaprire e offrire il servizio di somministrazione in totale sicurezza.
Il passaporto sanitario, oltre all’apertura del locale, permetterebbe anche una maggiore circolazione dei clienti o comunque delle persone che si sentirebbero più sicure sia durante un pranzo o una cena al ristorante oppure un aperitivo al bar. Tutti i professionisti del settore che si sottoporranno al vaccino anti-Covid e quindi otterranno il passaporto vaccinale, concorreranno a rendere i locali Covid Free.
Tutto questo sarebbe un aiuto all’economia: consumi fuori casa, spostamenti e viaggi, un beneficio per il settore della ristorazione e per tutti i comparti ad esso collegati.
Ed ecco che il turismo e le compagnie aeree stanno già sperimentando un’app che funge proprio da passaporto sanitario ed avere i requisiti per viaggiare: vaccinazione o risultato del tampone.
Una soluzione, tra perplessità ed etica, che vede più sbocchi per supportare l’economia ma per ora non c’è niente di concreto.