Coldiretti e Confagri lanciano la proposta di riaprire i ristoranti anche la sera. Infatti, con le restrizioni varate in seguito all’emergenza per Covid-19, e dunque, le conseguenze chiusure dei ristoranti, sono stati invenduti ben 11,5 miliardi di cibo e vini.
Ettore Prandini, il presidente di Coldiretti, suggerisce un’apertura serale delle attività ristorative per salvare l’80% del fatturato. E il crollo di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi dall’inizio della pandemia ha travolto anche interi settori dell’agroalimentare.
Il bilancio di Coldiretti
La Coldiretti ha presentato il primo bilancio sull’impatto nella filiera agroalimentare causato dalle chiusure a singhiozzo della ristorazione. Le stime parlano di 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino. Tutti prodotti mai arrivati alla ristorazione perchè costretta a stop senza la possibilità di organizzare neanche gli stessi acquisti.
Ettore Prandini commenta: “Sarebbe importante consentire le aperture serali che valgono quasi l’80% del fatturato dei locali della ristorazione. Con l’arrivo del bel tempo le chiusure paradossalmente favoriscono gli assembramenti all’aperto.
Mentre nei locali sono state adottate importanti misure di sicurezza. Come il distanziamento dei posti a sedere, il numero limitato e controllabile di accessi e la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso”.
Ma il presidente di Coldiretti ricorda anche che non sono coinvolti “solo” più di 360 mila tra bar, mense, ristoranti e agriturismi. Ma che la loro chiusura si ripercuote sulle altrettante 70 mila industrie alimentari e 740 mila aziende agricole. E queste, a loro volta, sono impegnate a garantire le forniture 3,6 milioni di posti di lavoro.
Le dichiarazioni di Confagri
A sostegno, interviene anche Confagri. Infatti, Massimiliano Giansanti, il presidente di Confagricoltura, commenta in positivo la proposta d riaprire la sera ristoranti in zona gialla “ove possibile, al pari dell’ora di pranzo, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza “.
Giansanti prosegue: “Occorre anche rinsaldare un patto forte tra agricoltori e ristoratori. Legato alla valorizzazione dei prodotti della terra”. Infatti il presidente di Confagri sottolinea come anche il settore dell’agriturismo è in crisi. E che è nesessario: “Un grande progetto di rilancio della enogastronomia italiana”.
Confagri parla anche del settore vino. E ricorda il canale Ho.re.ca. è di vitale importanza per le aziende vitivinicole. Infatti, queste ultime hanno perso il 30% delle vendite nel 2020, con danni permanenti.
E Giansanti conclude: “Ai ristoratori italiani data quella fiducia che meritano per poter tornare a lavorare con passione e professionalità” ricordando che “Ogni giorno che passa i debiti aumentano, e ristoranti e agriturismi sopravvissuti al lockdown rischiano di dover abbassare la serranda per sempre”.