Il Governo Draghi ha varato il suo primo decreto valido fino al 27 marzo 2021 in tema di riapertura. E sembra riconfermare la linea rigorosa finora tenuta anche dal precedente. Infatti, il nuovo Governo in carica, ha vietato tutti gli spostamenti tra Regioni fino alla fine del mese di marzo.
Inoltre, con questo decreto è stata modificata la norma che consentiva gli spostamenti tra le 5 e le 22. Così come la possibilità di andare a trovare conoscenti o parenti in una diversa abitazione rispetto alla propria. Il testo approvato il 22 febbraio, infatti, vieta le visite nelle zone rosse. Dove si tornerà ad un lockdown come a marzo 2020.
In questo clima di serrata, FIPE lancia un appello. E sostiene: “La riapertura serale, almeno nelle zone gialle, dei pubblici esercizi in grado di garantire il servizio al tavolo che non è più rinviabile. È significativo che anche l’Anci, e dunque i sindaci di tutta Italia, si sia detta favorevole a un allentamento delle restrizioni nei confronti di bar e ristoranti.”
FIPE prosegue: “Sta crescendo la consapevolezza che è più facile far rispettare le misure di distanziamento e di sicurezza sanitaria all’interno di un locale. Piuttosto che nelle piazze e nelle strade dove le persone finiscono per assembrarsi senza alcuna precauzione. Ci auguriamo che il primo Dpcm del nuovo governo segni un cambio di passo nelle politiche di mitigazione del contagio da Covid-19. Che da troppo tempo stanno penalizzando solo alcune categorie caricandole di responsabilità che non gli spettano”.
La Federazione presegue: “Da un anno portiamo avanti la battaglia a difesa della dignità di centinaia di migliaia di imprese. Che non possono essere aperte o chiuse con un’ordinanza pubblicata nella notte e valida dalla mattina successiva. Occorre rispetto per il lavoro di oltre un milione di persone. E per un’intera filiera che proprio in bar e ristoranti ha un fondamentale punto di riferimento.
Perciò, FIPE conclude: “Chiediamo ai nostri imprenditori di applicare con rigore i protocolli sanitari. E chiediamo alle Istituzioni controlli a tappeto perché tutti li rispettino. Tutto questo per consentirci di poter riaprire anche alla sera, fino alle 22, in zona gialla. E fino alle 18 in zona arancione. E visto che i contagi si stanno diffondendo a macchia di leopardo sul territorio, con piccoli focolai e città pressoché immuni, chiediamo che le aperture possano essere regolate anche su base locale, di modo che le misure restrittive siano efficaci e selettive”.