Il testo del decreto Sostegni bis è stato approvato il 20 maggio 2021. Le novità sono molte e riguardano partite IVA, imprese e famiglie. Ma anche il fondo perduto ai bonus per i lavoratori.
Il Decreto Sostegni bis
Si tratta di un provvedimento economico. Tra i bonus e le agevolazioni introdotte in via ufficiale ci sono le indennità INPS per gli stagionali, così come il reddito di emergenza. In favore delle imprese viene poi introdotto nuovamente il bonus affitti del 60 per cento, accanto alla conferma del bonus per la sanificazione e l’acquisto di DPI, che scende al 30 per cento.
Ulteriori fondi sono stati stanziati in favore dei titolari di partita IVA per introdurre sconti sulla Tari e agevolazioni in materia di bollette. C’è poi un rafforzamento del bonus prima casa. I giovani under 36 potranno beneficiare dell’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali e dal taglio delle imposte sostitutive sui finanziamenti fino al 31 dicembre 2022.
Tutte misure pensate per favorire la ripartenza economica del Paese, duramente colpito dalle conseguenze del Covid-19.
Cosa cambia per la ristorazione
Il Decreto Sostegni Bis permette l’accesso a diversi conguagli e rimborsi a fondo perduto per le aziende che durante le restrizioni pandemiche hanno dovuto interrompere la propria attività. Tutto questo è stato a grandi linee anticipato dal Rapporto presentato da Fipe-Confcommercio.
Oltre alla misure in favore delle imprese, dei giovani alle prese con l’acquisto della prima casa, del territorio e in materia di salute, c’è altro. Molte le novità anche per i ristori e le varie attività che hanno dovuto chiudere. Infatti c’è la possibilità di accedere ad un rimborso a fondo perduto.I ristoratori possono disporre di aiuti a fondo perduto. Questo ammonta a 15,4 miliardi di euro, messi a disposizione delle attività.
C’è anche la possibilità di una nuova fase di erogazione degli “aiuti automatici”, simili a quelli del primo provvedimento. Inoltre, vi è anche la possibilità di richiedere un ricalcolo della somma dei contributi dovuta basandosi sul calo del fatturato nel periodo 1 aprile 2020 – 31 marzo 2021. Si può anche accedere ad un ulteriore ristoro elargito sulla base del risultato d’esercizio.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rimarcato l’importanza del ricalcolo sulla base del criterio dell’utile. Che potrà permettere un’equa distribuzione e comprensione dei lavoratori che hanno risentito maggiormente delle restrizioni pandemiche.
Le misure per i ristoranti
Le principali novità apportate dal Decreto Sostegni Bis 2021 prevedono lo stanziamento di 40 miliardi di euro. Di questi, circa 17 miliardi per gli aiuti a fondo perduto destinati alle attività che hanno risentito dell’impatto del Covid.
Infatti, sarà presentato un nuovo calcolo della distribuzione degli aiuti in base al periodo di riferimento e agli utili di esercizio con diversi tagli dei costi fissi. E altre iniziative a favore delle imprese.
Il Decreto, attraverso l’art. 1, dispone anche un rinnovo dei contributi a fondo perduto. E anche un’allocazione di 100 milioni di euro per offrire un aiuto alle attività economiche che, per via delle restrizioni, sono dovute rimanere chiuse per almeno quattro mesi tra il primo gennaio 2021 e la data di conversione in legge del provvedimento.
Questo stanziamento è nato per offrire una contromisura utile ai locali pubblici come bar e ristoranti che, in assenza di spazi esterni e dehors, non hanno mai potuto riaprire la propria attività, almeno fino al 1° giugno.
Riassumendo:
>> Contributo Classico. Ovvero si tratta dello stesso già riconosciuto con il primo decreto, al quale si aggiunge un metodo basato sul nuovo calcolo del calo di fatturato e quello incentrato sul calo degli utili.
>> Conguaglio automatico. Per coloro che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto verrà corrisposta una somma analoga. Per questa misura sono già stati stanziati 8 miliardi che corrispondono alla medesima somma riconosciuta in precedenza col primo Dl Sostegni agli operatori economici bloccati dalle restrizioni da Covid-19.
>> Conguaglio alternativo. Un contributo a fondo perduto al quale si può accedere tramite la differenza di fatturato ottenuta all’interno del periodo 1 aprile 2020 –31 marzo 2021 che deve essere inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del periodo corrispondente all’anno precedente (1 aprile 2019 – 31 marzo 2020).
Il ristoro “alternativo” può anche essere richiesto da coloro che sono rimasti esclusi dai contributi previsti dal primo decreto. Con una percentuale aumentata come riconoscimento di un parziale “risarcimento” per il fatto di non aver ricevuto aiuti nei mesi precedenti.
Come richiedere il ricalcolo e i conguagli
La richiesta del ricalcolo può essere eseguita da coloro che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dal primo Decreto Sostegni. La presentazione dell’istanza non preclude la possibilità di vedersi recapitato il conguaglio automatico, che viene versato in ogni caso, con una successiva integrazione versata sul conto corrente o erogata sotto forma di credito d’imposta, nel caso dal ricalcolo emerga che il richiedente abbia diritto ad un contributo maggiore.
La novità risiede nel fatto che l’impresa rimane tutelata anche nel caso che il ricalcolo conduca ad una somma inferiore, non comportando alcuna decurtazione del ristoro. Rimangono immutate le percentuali di ristoro, secondo quanto previsto dal comma 9:
>> 60% della perdita per chi nel 2019 abbia fatturato fino a 100 mila euro;
>> 50% sopra i 100mila e fino a 400mila;
>> 40% sopra i 400mila e fino a 1 milione;
>> 30% sopra 1 milione e fino a 5 milioni;
>> 20% sopra i 5 milioni e fino ai 10.
Oltre a questa soglia non spetta alcun sostegno, con l’importo del contributo massimo spettante che non può superare i 150.000 euro.