È ufficiale il nuovo decreto green pass, pubblicato in Gazzetta. Il decreto sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
La prima novità che emerge all’istante riguarda i nostri deputati: anche a Montecitorio, infatti, si dovrà esibire la certificazione verde. L’obbligo di Green Pass è stato esteso anche a giornalisti e dipendenti. In attesa l’ufficialità dell’obbligo anche per l’accesso al Senato.
Con il precedente provvedimento del 21 settembre, il green pass viene esteso a tutti i lavoratori. La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, infatti, ha portato alcune modifiche alla precedente bozza.
Anche a scuola e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza sarà obbligatoria la certificazione verde. Il passaporto vaccinale arriverà 14 giorni dopo la ricezione della prima dose di vaccino, o subito dopo la seconda. Si otterrà anche dopo un tampone dal risultato negativo e non più tardi di 48 ore prima. Oppure può essere ottenuto dopo un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti.
Green Pass e tamponi
Il green pass ha durata 12 mesi per chi è vaccinato (con entrambe le dosi). Per chi è guarito, ma non ricevuto alcuna dosa del vaccino, il Green Pass dura solo 6 mesi.
Con la pubblicazione del decreto green pass in Gazzetta sono stati fissati i prezzi per i tamponi. Si parla di 15 euro per gli adulti e 8 euro per i minorenni.
Per chi non ha potuto fare il vaccino per motivi di salute, per i soggetti fragili, il tampone è sempre gratuito.
Per quanto riguarda i lavoratori, i green pass sarà obbligatorio dal 15 ottobre per tutti i settori: dipendenti pubblici, privati, autonomi e titolari di partite Iva.
La certificazione verde sarà necessaria, inoltre, per servizi di ristorazione per il consumo al tavolo in luoghi chiusi.
Obbligatorio per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive. Anche musei, luoghi della cultura, mostre, piscine, centri natatori richiederanno il Green Pass per accedere.
Stessa regola anche per palestre, sport di squadra, funivie, centri benessere. Green Pass, inoltre, all’interno di strutture ricettive, per quanto riguarda le attività al chiuso.
Sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali (non per trattamenti terapeutici), parchi tematici e di divertimento non sono esclusi dall’obbligo. Il passaporto verde servirà anche per accedere a centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso, sale gioco e casinò.
Come saranno gestiti i controlli? Quali comportamenti dovranno tenere le imprese?
Dal lato controlli, nel decreto pubblicato in Gazzetta Uffiale è specificato che saranno i «datori di lavoro a dover definire entro il 15 ottobre 2021 le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro, e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni».
Il lavoratore privo di green pass manterrà il rapporto di lavoro, ma non riceverà compenso durante i giorni in cui non presenterà il pass. La stessa misura sarà adottata per il personale scolastico e per tutti i lavoratori che risulteranno non in regola prevista una sanzione fra i 600 e i 1500 euro.
Le sanzioni non riguarderanno solo i lavoratori. Anche per i datori di lavoro che non effettuano controlli sono previste multe fra i 400 e 1000 euro, senza conseguenze disciplinari.
Nel caso i cittadini si avvalessero di prestazioni di lavoratori presso la propria abitazione, saranno loro a verificare la presenza del pass.
Anche in questo caso è prevista una sanzione nel caso di irregolarità.
Le misure per le piccole imprese
In conclusione, le imprese con meno di quindici dipendenti «dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021».