Livegreen, azienda sarda tra i principali produttori italiani di alimenti da alga spirulina, con un team con oltre 15 anni di esperienza nel settore delle microalghe e biotecnologie e un brevetto in possesso, ha appena lanciato una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe – unica piattaforma di Crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Private Debt) quotata a Piazza Affari – per espandersi nel nostro Paese e fuori dai confini nazionali.
L’azienda di Oristano, presente all’Expo di Dubai, con un impianto di produzione allestito nel Padiglione Italia, ha sviluppato un processo di estrazione esclusivo e proprietario per produrre una nuova proteina vegetale sostenibile. E altri estratti ad alto valore aggiunto per l’industria alimentare, farmaceutica e parafarmaceutica, direttamente dalla spirulina, un’alga utilizzata per usi alimentari e cosmetici e considerata la regina dei così detti superfood (cibi vegetali con alto contenuto nutrizionale).
La società agricola commercializza, con il proprio marchio, un’ampia gamma di prodotti, dai vegburger alla pasta, passando per le barrette energetiche e ora punta ad accrescere il business con una nuova proteina base per il mercato alimentare, utilizzabile sia nelle proprie linee di brand (attuali e future), che come ingrediente per le aziende del ramo food & beverage, sempre più orientate alle proteine vegetali e ai prodotti plant-based.
La spirulina di Livegreen non consuma acqua, né suolo fertile. Soprattutto non emette gas serra, ma al contrario assorbe CO2 15 volte in più rispetto agli alberi. Le sue proteine sono quindi più sostenibili delle altre fonti proteiche (carne, soia, piselli, insetti), non soltanto sotto il profilo ambientale, ma anche sotto quello economico. Un elemento importante, dal momento che, secondo la FAO, la domanda globale di carne e di altre fonti proteiche aumenterà del 50% entro il 2050, a causa dell’incremento della popolazione e bisognerà ricorrere a fonti proteiche sostenibili diverse da quelle animali, il cui ciclo produttivo è responsabile di quasi il 20% delle emissioni globali di CO2.
Livegreen che ha iniziato la sua attività nel 2018, con il lancio dei suoi prodotti nel mercato biologico, tra il 2019 e il 2020 ha incrementato il fatturato del 124%, passando da 53.811 a 120.685 euro; nel primo semestre del 2021 ha registrato un aumento in proiezione del 125% sull’anno precedente e conta di raggiungere un volume d’affari di 19,6 milioni nel 2025.
L’azienda ha già avviato diverse partnership con importanti realtà che operano nell’ambito della sostenibilità come U-Earth Biotechnologies, Cluster Blue Italian Growth, Food Valley, Biorizon Biotech, Algaia, Phycoworks, Cooperativa Produttori Arborea e sta portando avanti importanti progetti di ricerca e sviluppo in collaborazione con numerosi atenei e centri di ricerca quali Università di Cagliari, Università di Padova, CERGAS dell’Università Bocconi, Università di Sassari, Università La Sapienza di Roma, Università Federico II di Napoli, Università Statale di Milano, Università di Milano-Bicocca, Università di Almerìa e Sardegna Ricerche.
Livegreen possiede un brevetto per il nano-trattamento di membrane da dedicare ad applicazioni di filtrazioni e separazioni innovative all’interno dei processi produttivi ed è stata selezionata da Regione Sardegna e ITA – Italian Trade Agency come una delle imprese più interessanti per il futuro, nell’ambito dell’evento GITEX Future Stars a Dubai.
Livegreen si rivolge a un settore, quello delle proteine alternative a quelle di origine animale che, secondo Boston Consulting Group, varrà almeno 290 miliardi di dollari nel 2035, con un CAGR (tasso di crescita annuale composto) del 14%, calcolato a partire dal 2020, passando da 13 a 97 tonnellate metriche in 15 anni e arrivando a costituire l’11% del mercato delle proteine in generale.
I fondi raccolti nella campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, che si concluderà il prossimo gennaio e che punta a un obiettivo iniziale di 200mila euro, saranno impiegati per investimenti in attrezzature e sistemi mirati per aumentare la produzione di estratti proteici. Ottenere economie di scala, abbassando il costo di produzione per kg di prodotto, ricerca e sviluppo, con assunzione di nuovi biologi, chimici e ingegneri, marketing e comunicazione. Per affermare il valore socio-economico delle proteine da spirulina come intervento pro-attivo rispetto al gas serra CO2, potenziamento delle vendite, soprattutto tramite e-commerce e predisposizione di un’offerta di consulenza e servizi nella costruzione di sistemi e impianti per la coltivazione di microalghe.
Comunicato stampa