Mentre la ristorazione sta pagando le conseguenze della pandemia, il ritorno alla normalità non ha modificato il rapporto con il cibo. Nella routine delle famiglie italiane mangiare prodotti acquistati e cucinati in casa è sempre più fondamentale, così come il controllo della filiera e la ricerca di cibo locale e sano.
Cibo locale e sano nelle tavole degli italiani
Nel 2021 la spesa alimentare delle famiglie segna +0,7% al 2020. Nel 2020 si è registrato un picco rispetto al 2019. Con la pandemia si sono imposte due esigenze: prezzi sostenibili e prodotti sani, sostenibili. Soprattutto cibo locale e controllato.
Secondo alcuni rapporti, la forza della filiera del cibo è la migliore garanzia che l’agricoltura è destinata a rilanciarsi nel prossimo futuro. La quota sul totale dei consumi ammontava al 16,7%,rispetto al 14,8% della media Ue. Anche nei periodi più duri di restrizioni la spesa alimentare ha tenuto con il ricorso più intenso a supermercati, negozi di vicinato e ecommerce. Nel 2020, la spesa l’1,9% in più rispetto al 2019. Questo grazie ai negozi di prossimità e gli acquisti online. Il 75,8% degli italiani ha fiducia che la filiera continuerà a garantire efficientemente gli approvvigionamenti sugli scaffali dei supermercati.
Sostenibilità anche nella cucina di casa
La consuetudine di mangiare prodotti acquistati e cucinati in casa, che riguarda 8 italiani su 10 ed è uscita rafforzata dalla pandemia, non sempre però è sinonimo di qualità. Anche il consumo e la ricerca di cibo locale sono aumentati. La funzionalità implica anche velocità e facilità di utilizzo, tanto che al 17% degli italiani capita con frequenza di consumare prodotti in scatola o surgelati.
Si è rilevato infine l’importanza del ricorso alle piattaforme del food delivery, usate spesso dal 13% degli italiani e occasionalmente dal 45,5%; percentuali che raddoppiano tra i giovani. La riscoperta dei consumi domestici si estende anche al luogo di lavoro per il 57,8% degli occupati.
Fonte: Il Sole 24 Ore