Un decreto pubblicato dal governo francese, in accordo con l’Unione europea, sancisce l’obbligo di indicare in tutti i menu l’origine della carne. Nello specifico dovranno essere indicati il paese di allevamento e di macellazione di ogni animale.
Nei prossimi due anni, quindi, ci sarà l’obbligo in Francia di indicare correttamente questi dati nei menù, come sottolinea Coldiretti.
Indicare l’origine della carne: quando in Italia?
Quello della Francia è sicuramente un buon esempio. E in Italia? Attualmente non c’è un decreto emanato dal governo italiano che stabilisce l’obbligo di indicare nei menu l’origine delle carni. In Francia, tale obbligo dovrà essere eseguito per diversi carni. Le carni di maiale, agnello o montone, pollame. Per la carne bovina è già in vigore questo decreto da qualche anno.
Cosa cambierà, quindi, nei menu? Troveremo indicati il paese di origine della carne, dall’allevamento alla macellazione.
“Si tratta di una misura di trasparenza importante per consumatori e per imprese italiane che va adottata al più presto anche in Italia dove circa 1/3 della spesa alimentare avviene fuori casa per un importo che nonostante la pandemia ha raggiunto lo scorso anno i 60 miliardi di euro” commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’Italia che è leader nella qualità alimentare deve essere all’avanguardia nelle normative per la tracciabilità a tavola, come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati”.
Il decreto francese: una via da seguire, secondo Coldiretti
“Una misura che – continua Prandini – va estesa anche a ristoranti, trattorie e mense pubbliche e private nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende e militari ai prodotti più sensibili, dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura. Un impegno che deve partire dalla tutela nei menu delle nostre produzioni a denominazione di origine dall’olio extravergine fino ai formaggi anche grattugiati serviti a tavola.”
Questo appello viene sistematicamente presentato al governo italiano, senza gran riscontro. Una proposta di legge, presentata anni fa, non ha avuto sviluppi. E ora c’è da chiedersi quando si muoveranno le acque per l’indicazione obbligatoria dell’origine della carne. Che la Francia abbia portato un esempio e uno stimolo?