Orami lo sappiamo tutti: fare una buona colazione è essenziale per riuscire a bilanciare il fabbisogno kalorico giornaliero. “Una colazione da re, un pranzo da signori e una cena da poveri” questo era il famoso motto del borghese dell’800 e di certo all’epoca della corte di Francia non si stava poi cosi male.
Un mercato da capogiro
Il risveglio è di per sé un piccolo trauma ma sapere di potersi rincuorare con una bella colazione riappacifica con il mondo. L’affaire colazione ha ormai da qualche anno intercettato un pubblico degno di nota capace di far circolare numeri da capogiro: il settore prima colazione muove all’incirca 2 milioni di euro all’anno distribuiti fra grande supermercati, pasticcerie e caffetterie.
Se da un lato la grande distribuzione offre mille opportunità per confezionarsi da sè un primo pranzo con i fiocchi, il mondo delle caffetterie e pasticcerie è riuscito a svoltare del tutto la nostra routine. Che sia dolce o salata ogni italiano riesce a soddisfare la sua voglia mattutina: il cornetto o croissant a seconda del tipo di impasto (e qui potremmo aprire un mondo infinito) la fa da padrone.
Impennano i locali dove la colazione è protagonista
Pasticcerie e bakery importate dalla cultura nordeuropea smaniano dalla voglia di creare accostamenti inediti e lavorazioni super golose per accompagnare il nostro caffè o cappuccino. Spesso e volentieri, anche se nei piccoli centri con maggiore difficoltà, anche gli amanti del salato sono accontentati: toast, croissant salati e quiche sono reperibili in gran parte delle boulangeire più ricercate.
Dietro a tutto questo grande business si collocano il mondo delle farine: 00, tipo 1, integrali, di grani antichi o da lavorazioni protette, c’è ne per tutti i gusti. Accoppiamenti arditi e scelte coraggiose mettono in luce il nuovo mantra della cultura italiana del cibo: qualità del prodotto e maestria nell’arte pasticceria.
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