L’idea insolita arriva da Alessandro Pribaz, titolare insieme a Umberto Barucca della pizzeria “Mangiafuoco” di Trieste. In pochi giorni l’idea è diventata realtà. Così il 12 aprile alle ore 18 in punto è Alessandro e Umberto hanno sfornato la prima tonda di “Grillo sparlante“.
“L’abbiamo chiamata così perché di insetti ultimamente si parla, o meglio si sparla tanto” spiega Pribatz a Il Gusto. L’esercizio commerciale è nato principalmente per l’asporto e la consegna a domicilio, ma ci sono anche 4 tavoli e 8 sgabelli per poter accogliere chi si ferma ad assaggiare le pizze appena uscite dal forno.
La curiosa novità che ha subito spopolato
“In due giorni abbiamo venduto la bellezza di 16 pizze in poche ore, 10 mercoledì e 6 giovedì. Il primo a chiederla è stato un signore di mezza età che ha pagato 17 euro, 15 per la pizza con i grilli più 2 per l’asporto. Poi è venuta a mangiarla qui una coppia di ragazzi triestini. In realtà solo lui l’ha chiesta, e ne è stato molto soddisfatto, l’ha divorata tutta, non ne ha lasciato nemmeno un pezzetto. Lei invece non ce l’ha fatta. Ha preferito una al tonno e cipolle. Diceva di non avere il coraggio, che le facevano senso le testoline…”. Già, perché la pizza in questione, la prima del genere in Italia, non è fatta con farina di Acheta Domesticus sdoganato nel piatto dall’Europa dallo scorso gennaio, ma proprio con l’insetto intero, essiccato, a farcitura.
La prima pizza con i grilli: come è nata
“Perché l’impasto non si tocca, quello è sacro. La pizza è patrimonio Unesco”, mette subito in chiaro Pribaz. Che ripercorre le fasi di questa “nascita” avvenuta subito dopo Pasqua, quasi come un segnale di rinnovamento: “In realtà pensavamo di proporla per la prima volta il 1 aprile, come fosse un pesce d’aprile, uno scherzo, una provocazione che invece era una cosa vera. Poi i tempi si sono un po’ allungati. Dal momento dell’idea comunque non son passate più di due settimane.
Come mi è venuta? Per curiosità, ero convinto che gli insetti fossero immangiabile, appunto e volevo provare di persona. Vedere quanto schifo facevano… Così ho ordinato una confezione di grilli essiccati on line da un’azienda tedesca. Appena son arrivati ne ho preso uno e l’ho odorato, sapeva di pop corn poi l’ho masticato lentamente mettendolo fra i denti. Se non mi piace lo sputo immediatamente, ho pensato.
Poi son rimasto sorpreso. Ha fatto crock-crok…non cri-cri come quando son vivi (ride, ndr) e ho sentito un sapore anche piacevole, come di popcorn e nocciolina con un po’ di olio di girasole. Mi son detto: prepariamo la pizza con i grilli”.
Dall’impasto al topping: ecco com’è la pizza con i grilli
Così si inizia a pensare a come farcirla: “Non poteva essere una banale Margherita con i grilli sopra e basta, allora abbiamo immaginato una sorta di prato. Prima pensavamo a riproporre il verde con la rucola, ma era forse un po’ troppo amara e poi i grilli si perdevano e non si vedevano.
Poi abbiamo deciso per i fiori di zucca senza pistilli con un po’ di mozzarella e un pochino di salsa di pomodoro, non troppa per non compromettere il sapore dei grilli essiccati e arrostiti, messi sopra come farcitura presi direttamente dalla busta conservata a temperatura ambiente. Quindi l’abbiamo realizzata, dopo aver rassicurato il mio socio Umberto (lui è anche pizzaiolo a differenza di Pribaz che non lo è, ndr) era molto preoccupato che potessimo incorrere in sanzioni ed essere visitati dai Nas”.