Il riso, come tutte le sementi, è una pianta in continua evoluzione e in questo sta la bellezza e anche la difficoltà del coltivare varietà di riso diverse e monitorarne le caratteristiche nel tempo. Ma la storia che vogliamo raccontare oggi è davvero molto particolare ed esula dall’ordinario.
Come è nato il riso Nero Verelé
Un esperto coltivatore di Riso Vignola – che oltre ad avere negli occhi una vita dedicata alla terra aveva una sua personale, grandissima passione per il riso – una mattina, durante la sua passeggiata per le risaie, ha notato nel campo alcune spighe diverse dalle altre. Come dice lui “bellissime” e mai viste prima. Erano più alte delle altre, scure con riflessi violacei. Incuriosito, ha deciso di piantare il loro seme e ha provato a coltivarle per averne un quantitativo utile all’assaggio.
Così nasce il riso Nero Verelé: un dono spontaneo della natura. Un riso straordinario dal quale poi prendono vita il riso Rosa Puro, il riso Viola Intenso e il Nero Assoluto Origini by Vignola.
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Origini, Capolavori di Natura
Perché un’altra grande innovazione nata da questa varietà è stata quella di provare a raffinarlo, cioè trattare un riso nero come un bianco. E la cosa incredibile è che una volta raffinato si “comporta” da riso bianco, rivelando caratteristiche di altissima qualità. Quindi non solo da “riso bianco”, ma da “gran riso bianco”, nel senso che garantisce una straordinaria resa nell’impiego in cucina come risotto, con chicco sodo, ottima tenuta e consistenza cremosa.
Non ultimo, il colore.“Anche noi, quando abbiamo avuto per le mani questa pianta unica – dicono da Riso Vignola – ci siamo divertiti a sperimentare, a provare, assaggiare… e dalla nostra semi-lavorazione è nato il riso Viola Intenso, che quindi è una raffinazione a metà tra il Nero e il Rosa e che si è rivelata da subito molto apprezzata da assaggiatori e chef. Quindi quando diciamo Origini “Capolavori di Natura”, vogliamo raccontare proprio questo: le origini spontanee di questo riso e la forza della terra, in tutta la sua grandezza.”
