In estate, quando pullulano le grigliate in casa e negli agriturismi, gli arrosticini diventano un elemento indispensabile a tavola poiché… uno tira l’altro! Gli arrosticini sono spiedini di carne ovina, idealmente carne di pecora giovane chiamata in dialetto “ciavarra” o di montone castrato, e sono tipici della tradizione culinaria abruzzese.
La nascita degli arrosticini
La leggenda narra che gli arrosticini nacquero negli anni ’30 del Novecento da due pastori del Voltigno, sulle montagne a metà strada tra L’Aquila e Pescara. Per non sprecare cibo, i due tagliarono della carne di pecora ormai vecchia in piccoli pezzi e li infilarono su dei bastoncini di legno di “vingh”, una pianta che cresce spontanea lungo le rive del fiume Pescara. Per la cottura, utilizzarono la brace.
Il metodo di preparazione degli arrosticini, inizialmente pensato per tentare di rendere “commestibili” i tagli di carne meno pregiati, ottenne un successo tale da essere poi applicato ai tagli migliori.
Come sono fatti gli arrosticiini
Gli arrosticini composti da cubetti di carne di pecora di circa 1 cm di lato, infilati uno dietro l’altro su di uno spiedino di legno lungo circa 20 cm. Quelli artigianali, tagliati al coltello, sono molto più irregolari e alternano strati di carne magra a pezzettini di grasso (sempre di pecora) che rende lo spiedino più morbido e saporito in cottura.
mangiarli?
Come si cucinano gli arrosticini
Gli arrosticini vengono cotti alla brace, utilizzando un apposito braciere dalla caratteristica forma allungata a canalina (la fornacella) che permette la giusta concentrazione di calore nella porzione di spiedino dove è posizionata la carne, lasciando a temperatura ambiente le due estremità dello spiedino. In altre parole, il legno non scotta la mano di chi deve mangiare.
Una volta dorati, gli arrosticini vanno salati e “bagnati” con un ramo di rosmarino imbevuto in olio extravergine d’oliva per conferire un gusto unico. Si possono mangiare ovunque: in un piatto, per strada come street food… o direttamente dalla brace! E tu, come preferisci mangiarli?
