In occasione della presentazione del Rapporto Waste Watcher 2024, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha sollevato una questione cruciale: le offerte promozionali nei supermercati possono contribuire significativamente all’aumento dello spreco alimentare. Questo tema, sempre più attuale in vista del prossimo G7 Agricoltura, ci invita a riflettere su come gestiamo il nostro cibo e sulle sfide da affrontare per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Onu 2023, che prevede una riduzione del 50% dello spreco alimentare nei paesi occidentali entro il 2030.
I dati sconcertanti dello spreco alimentare in Italia
Il Rapporto Waste Watcher 2024, realizzato dall’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zerodi Last Minute Market in collaborazione con l’Università di Bologna e Ipsos, ha rivelato che lo spreco alimentare in Italia è aumentato del 45,6% rispetto all’anno scorso, con una media di 683,3 grammi di cibo gettato via ogni settimana per persona. Tra i prodotti più sprecati ci sono frutta e verdura, seguiti da pane fresco e insalate. Questa situazione rappresenta una grave minaccia per la sostenibilità ambientale e per la sicurezza alimentare del nostro paese.
Secondo il rapporto, uno dei principali fattori alla base di questo aumento è una gestione inefficace della spesa domestica. Molti italiani, il 42% per l’esattezza, lamentano che la frutta e la verdura si deteriorano rapidamente una volta a casa. Inoltre, il 37% degli intervistati ammette di non pianificare i pasti, contribuendo al rischio di dimenticare alimenti che finiscono per deperire.
Lollobrigida ha evidenziato come le promozioni nei supermercati spesso portino i consumatori ad acquistare più cibo del necessario, aggravando il problema. A tal proposito, è stato sottolineato che accordi tra i vari attori della filiera alimentare e una maggiore chiarezza nelle etichette potrebbero migliorare la gestione del cibo.
Le risposte del settore e dei consumatori
Tuttavia, non tutti sono d’accordo con questa visione. Federconsumatori ha criticato l’approccio del ministro, definendolo “semplicistico”. L’associazione ha sottolineato che molte famiglie sono costrette a fare scelte di qualità inferiore a causa dell’aumento dei prezzi e delle difficoltà economiche. Le offerte promozionali, spesso, sono l’unico modo per molte famiglie di garantire un pasto.
Federconsumatori ha anche suggerito che sarebbe opportuno aumentare la trasparenza nelle informazioni sui prodotti alimentari e promuovere campagne di sensibilizzazione che educhino i consumatori sulla sostenibilità dei loro acquisti. In aggiunta, l’associazione ha chiamato a un intervento deciso contro la povertà alimentare, un fenomeno in crescita in Italia.
Verso una maggiore consapevolezza per diminuire lo spreco alimentare in Italia
La lotta contro lo spreco alimentare in Italia è una responsabilità condivisa che coinvolge non solo il governo, ma anche i cittadini e il settore commerciale. È essenziale implementare programmi educativi rivolti ai giovani per promuovere il consumo di prodotti freschi e locali. Solo attraverso una combinazione di politiche efficaci e un cambiamento nei comportamenti dei consumatori si potrà sperare di fare progressi significativi nella riduzione dello spreco alimentare.
In sintesi, la sfida dello spreco alimentare richiede un approccio multidimensionale, che consideri le difficoltà economiche delle famiglie, l’educazione alla spesa consapevole e la necessità di migliorare la qualità dell’offerta alimentare. La strada da percorrere è lunga, ma la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è fondamentale per un futuro più sostenibile.