Sei anni fa, iniziavo la collaborazione con Ristorazione Italiana Magazine. Così, ho iniziato a scrivere la mia rubrica. Dove si parla di pasta, di ristorazione, di tradizione ma anche di innovazione.
Ho parlato anche di esempi di imprenditori che ho seguito ed operano con successo nel campo della produzione e somministrazione di pasta fresca. Condivido molti pensieri e impostazioni con colleghi che scrivono, anche essi, in questa rivista.
Dopo tanti anni, trovo un esempio che ancora mi emoziona, mi affascina. Dopo tanto di lavoro e dopo tanta pasta prodotta, insegnata, mangiata, c’è un esempio che mi affascina. E ritengo sia un piccolo concentrato di passione, organizzazione, marketing applicato al settore ed innovazione. Ma ha ance un pizzico di follia “Steve Job Style” che è un ingrediente, a volte fondamentale, nella riuscita di un progetto imprenditoriale.
Visto che ultimamente in queste colonne viaggiamo in lungo ed in largo per il mondo alla ricerca di esempi di imprenditori che con la pasta fanno business, facciamo rotta sul Canada. Andiamo a Vancouver, città bellissima che consiglio di visitare godendo anche della incredibile natura che la circonda.
Se vi spingete a North Vancouver, per arrivarci, usate un ferry che funziona come un taxi da una parte all’altra della baia. Dove attraccano le navi in attesa di scaricare i container e le merci. Attraccherete così, ad un imbarcadero e sarete catapultati nel Lonsdale Quay Market. Si tratta di un mercato coperto pieno di piccoliproduttori locali. Questi offrono cibo pronto o da preparare. Dal Butcher al fishmonger, dal produttore di formaggi a… la pasta!
Basilico: dove è possibile mangiare “natural, organic, vegetarian, vegan and keto”
Il nome del locale di cui vi voglio parlare è Basilico. Ed è il sogno divenuto realtà di Nasrin e Siavash. Coppia iraniana trapiantata in Canada. E innamorata dell’Italia. Così, hanno deciso di interpretare la pasta e le salse con una declinazione assolutamente interessante. Ossia “natural, organic, vegetarian, vegan and keto”. Il tutto condito (è il caso di dirlo!) con salse declinate alla stessa maniera. E con un marketing e una cura del dettaglio quasi maniacale.
Il concetto di “eat and learn” e “teacher” di Basilico
I due imprenditori accompagnano ogni ricetta con una descrizione. Ma anche dalla storia e dalla regione italiana di provenienza. Viene data attemzione anche allo spelling del nome. Il marketing – a mio avviso – è davvero eccellente. E punta diritto all’obiettivo della declinazione prima riportata. Indicando anche le eventuali differenze fra la ricetta originale e quella proposta in chiave vegetariana o vegana.
Partiamo da alcuni ingredienti che servono sia per le salse che come base per produrre la pasta di Basilico. Tipo le Lenticchie Beluga o il Riso selvatico noto anche come riso canadese. Oppure con riso indiano e avena d’acqua, raccolto da erbe selvatiche “Zizania”, privo di glutine e venduto come grano intero essiccato sino ai fagioli neri (black turtle beans).
Le salse vanno dalla – per noi, semplice – Arrabbiata ad una cremosa di zafferano. Oppure di funghi Morel (Morchella o Spugnola). Troviamo anche un’interessantissima salsa di Habanero, sino al Pesto proposto in chiave vegana. Sia con il classicissimo e profumatissimo basilico locale (quello di Prà difficilmente rintracciabile in queste zone!) ma anche con barbabietola e noci. Chiudendo il tutto con una salsa di pomodorini ciliegino arrostiti con aglio e olio extra vergine di oliva e la nostra salsa alla Norma. Piccola dimostrazione di come piatti semplici diventino ricchi utilizzando fantasia, tecnica e conoscenza.
