“Da più parti ci arrivano segnalazioni di aumenti generalizzati e spesso indiscriminati delle materie prime acquistate dai nostri bar e ristoranti.” Lo afferma Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi.
Caffè, latte, pasta, farina, burro e formaggi, carne, pesce… I prezzi per le materie prime si stanno alzando in maniera spropositata. Dopo i rincari dell’ultimo periodo nelle bollette e successivamente nel carrello dei cittadini, ora tocca alla ristorazione.
Gli incontrollabili aumenti
“Stiamo assistendo ad una pericolosa escalation dei prezzi che al momento, ma non sappiamo per quanto ancora, non si traducono in crescita dei prezzi al consumo che anzi mantengono un inatteso profilo di moderazione. A questo si deve aggiungere che alcune materie prime sono anche di difficile reperibilità mettendo così a rischio le produzioni di ricorrenza in vista delle festività natalizie.”
Un Natale costoso, quindi, quello del 2021, a causa dei prezzi sempre più in aumento per le materie prime.
Fipe, infatti, ha lanciato un appello al Ministero dello Sviluppo economico. L’idea della Federazione è quella di istituire un tavolo per il monitoraggio di tutte le componenti della filiera.
Fipe è l’associazione leader nel settore della ristorazione, che raggruppa oltre 300 mila aziende. Rappresenta anche aziende di ristorazione collettiva, aziende di catering e banqueting.
Materie prime e non solo: i rincari erano già arrivati per luce e gas
Cursano continua: “La combinazione tra questi aumenti e quelli straordinari dell’energia (gas e elettricità) stanno mettendo in grande difficoltà le nostre imprese che già escono segnate dagli effetti di due anni di crisi. Il nostro senso di responsabilità nei riguardi dei consumatori è massimo. Questo lo si vede dai listini che si muovono sempre con grande moderazione. Ma non possiamo svolgere la funzione di ammortizzatore a qualunque costo. Non spetta a noi capire se questi aumenti siano frutto di dinamiche reali o di manovre speculative.
Per questo chiediamo al MISE di istituire subito un tavolo di monitoraggio, chiamando tutte le componenti della filiera dalla produzione alla distribuzione e ovviamente alla ristorazione”.