C’era una volta… La pasta 3D

Danilo Curotto

Danilo Curotto

Quando ho deciso di scrivere questo contributo ero dibattuto su come impostarlo.
Non volevo utilizzare queste pagine per uno spot pubblicitario ma al tempo stesso non potevo non parlare di una tendenza nel mondo della pasta unico, di fatto al momento attuale senza competitors similari sul mercato.

Un nuovo concetto di pasta, fuori dalla tradizione: la pasta 3d

Se parliamo di pasta, di tradizione all’ennesima potenza, di riscoperta delle ricette tradizionali, dei sapori della nostra storia e del nostro passato, qui decisamente siamo nel futuro. Quali sorprese questo ci potrà riservare lo potremo capire solo leggendo le righe che sono a seguire.
La definizione di pasta normalmente si abbina ai formati classici che conosciamo da sempre. Alle paste lunghe e corte, alle paste ripiene, più o meno colorate e con forme e chiusure diverse.

Ma se per pasta intendiamo una miscela di semola di grano duro ed acqua e ci liberiamo da quanto indicato prima, possiamo iniziare ad esplorare alcune possibilità che le nuove tecnologie ci offrono. In particolare la stampa 3D, ossia tridimensionale.
Le stampanti tridimensionali nascono principalmente per replicare o progettare parti dell’industria meccanica e ne esistono alcuni di grandi dimensioni (e quando dico grandi intendo veramente grandi) che servono per la produzione di componenti meccanici, altre sono molto più contenute ed hanno come utilizzo la creazione di piccole protesi utilizzate per eseguire impianti sui pazienti.

Un’intuizione creativa

Qualcuno avrà pensato: “Perché non applicarlo al mondo alimentare?” ed ecco qui la nascita della Pasta 3D.
Mi piace presentare questa idea, sul mercato oramai da qualche anno, che propone dei formati di pasta molto particolari, dal design altamente innovativo, utilizzando una selezione di semole pregiate e con una lavorazione artigianale molto accurata, che attraverso la produzione di piccoli lotti con tecnologie avanzate studiate per anni, offre la possibilità allo chef di dare forma alla propria immaginazione, e di distinguersi sul mercato.


 
BluRhapsody è il marchio che fa nascere un nuovo artigianato per la pasta, con produzioni in serie limitata disponibili anche per il mercato privato, ed il fatto che ci sia dietro il gruppo Barilla dimostra che questo mercato altamente di nicchia sia di sicuro interesse.

Ultimamente mi sto sempre più focalizzando sul marketing della pasta e sulla differenziazione necessaria in ristorazione per potersi differenziare: questa è in assoluto la proposta più innovativa.
 
 
 
Crediti: Alessandro Giuzio

Qualche proposta innovativa

Pensiamo ad un piatto del benvenuto come Clam alla puttanesca. Ad un aperitivo come Kalpis con salsa al mango e tartare di tonno. Oppure ad una reinterpretazione di un primo piatto come Mussel con cozze e fagioli. O perché non un Sea Urchin con uova di salmone e Sfera di gazpacho. Terminiamo con un dolce dove la pasta viene fritta per poi essere farcita di crema o marmellate varie.

Certamente non si passa inosservati a presentare un piatto con queste caratteristiche ed altrettanto sicuramente la percezione di qualità della clientela aumenterà. Inoltre, si crea un divario con la concorrenza difficilmente superabile.
Se pensavate di aver visto tutto nel mondo della pasta oggi probabilmente potrete ricredervi e l’abbinamento formato di pasta ed estro dello chef diventa l’elemento vincente per poter offrire sempre qualche cosa di più attraente ed innovativo.

Come si dice in questi casi: Fantasia al potere!!!


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