Chef Matteo Metullio a Harry’s Piccolo Restaurant & Bistrò: brillano due stelle a Trieste

Di Leonardo Felician

A soli 31 anni, Matteo Metullio è l’unico Chef triestino che ha conquistato la seconda stella Michelin: le sue lacrime di gioia hanno fatto il giro del web. La storia di Matteo ha un notevole valore gastronomico, ma è anche una storia di emozione, passione ed amore. Ed è un bell’esempio per i giovani che vogliono intraprendere l’impegnativa carriera di chef.
 
A 14 anni, Matteo scopre la sua vocazione: “mi piaceva mangiare e cucinare per far provare agli altri quelle emozioni che avevo scoperto io stesso” e per questo, lascia la sua amata Trieste per andare a studiare a Belluno, presso la scuola alberghiera di Falcade. Dopo il diploma, decide di girare l’Italia per imparare un mestiere per cui non basta studiare sui banchi di scuola. Così, fa esperienza nei ristoranti di alberghi a quattro e cinque stelle, tra cui il mitico ristorante Sankt Hubertus del Rosa Alpina di San Cassiano della famiglia Pizzinini, il regno del “maestro” Norbert Niederkofler.
 
Matteo Metullio
 
Nell’inverno del 2012, Matteo arriva al ristorante La Siriola presso Ciasa Salares, lo storico hotel della famiglia di Wilma e Stefan Wieser. Qui, dopo meno di un anno, a soli 24 anni diventa lo chef più giovane d’Italia a ricevere la prima stella Michelin. Ma i sette anni passati a La Siriola sono un periodo di crescita e assai proficuo: arriva anche la seconda stella Michelin che lo premia, di nuovo, come il più giovane chef italiano a conquistarla. Nel 2019, però, Matteo fa una scelta delicata e coraggiosa: lascia la Val Badia che gli ha dato tanto perché vuole stare accanto alla compagna Elena e al neonato Nicolò.
 
Così, la collaborazione e la consulenza avviata già l’anno prima con la famiglia Benvenuti, proprietaria del Grand Hotel Duchi d’Aosta, si trasforma in un lavoro a tempo pieno in un luogo non solo prestigioso, ma anche meraviglioso: piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, l’inconfondibile e scenografico salotto buono del- la città, circondato da tre lati da eleganti palazzi in stile asburgico e aperto sul fronte alle onde del mare Adriatico. Trieste guadagna così il golden boy della cucina italiana, che dopo un anno riprende la prima stella e dopo due la seconda stella Michelin dalle vetrate del ristorante Harry’s Piccolo, affacciate su una piazza in cui a più riprese sono state scritte pagine indelebili della storia italiana del ‘900.
 
Con un team affiatato di 12 persone, oggi Matteo Metullio sovraintende il ristorante gourmet Harry’s Piccolo ma anche l’Harry’s Bistrò. Si occupa anche delle prime colazioni dell’albergo e della pasticceria, la quale è molto amata dai triestini per i pranzi dei giorni di festa per antica tradizione asburgica. Agli ospiti dedica anche alcune sorprese come la torta Barcolana, dedicata alla più grande regata del Mediterraneo che da mezzo secolo si disputa nel golfo di Trieste, nella seconda domenica di ottobre.
 
Il ristorante stellato è aperto solo a cena, da martedì a sabato e in più la domenica a pranzo, mentre il bistrot è aperto a ora di pranzo con menù veloci a prezzi molto ragionevoli senza compromessi sulla qualità. L’Harrysotto è il al piatto firma del menù degustazione classico: si tratta di un primo dal sapore inimitabile. È un risotto con acqua di pomodoro, plancton (definito l’oro verde del mare) e inoltre acciughe, basilico e polvere di cappero.
 
Meno impegnativo è il menù l’Incontro, frutto appunto dell’incontro di due talenti tra Matteo e Davide De Pra. Nei mesi invernali c’è anche un menù per specifico chi ama la cacciagione e in una città di mare come Trieste, certamente non può mancare il menù per gli amanti del pesce.
 
Dopo i lavori di ristrutturazione in corso, il locale riaprirà in primavera per i triestini ma anche per tutti i visitatori della città che sono in costante aumento. Ma anche per gli ospiti dell’hotel “Duchi” come viene affettuosamente chiamato dai triestini, considerato da sempre il posto elegante dove fermarsi a Trieste e che ha da poco cambiato proprietà passando all’imprenditore veneto Alfredo Rubino.
 

Crediti Foto Chef Matteo Metullio: Hotel Duchi d’Aosta, Trieste


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