Siamo abituati a vederli nelle vesti di giudici, testimonial, attori e protagonisti di showcooking. Il mestiere di chef rende e molto. In particolare, se si opera in contesti di ristorazione stellati. Pambianco Strategie d’Impresa ha stilato la classifica 2019 degli chef più facoltosi, sulla base del fatturato annuo 2018 di tutte le società di ristorazione che fanno capo a cuochi con almeno 1 stella Michelin.
Secondo l’analisi, dieci famosi chef italiani fatturano un quinto del totale: ben 60,3 milioni di euro su 293 milioni di euro complessivi distribuiti in tutto il territorio.
Al primo posto, i Fratelli Alajmo, proprietari del tristellato “Le Calandre” a Sarmeola di Rubano. Originari di Padova hanno riscontrato un 5% in più di fatturato solo quest’anno. Complice la nuova apertura in Corso Como a Milano di “Amor”. A breve, si vocifera il lancio di un locale a Marrakech.
Al secondo, Carlo Cracco. A discapito della perdita della seconda stella Michelin toltagli successivamente al trascolo in Galleria Vittorio Emanuele, ha evidenziato un incremento del 60%, pari a 13 milioni di euro di ricavi. Chissà a cosa porterà poi, la riapertura storica di via Hugo grazie alla strategia di rebranding “Carlo e Camilla”.
In terza (forse) posizione: Antonino Cannavacciuolo. A causa di diversi movimenti societari, la stima accurata del fatturato 2018 non è stata possibile, ma stando ai dati raccolti si attesterebbe la medaglia di bronzo. Ca.Pri ha raggiunto i 9,9 milioni di euro con un aumento del 25%.
Enrico Bartolini, quarto posto nonostante l’inaspettata chiusura del ristorante a Fico Eataly di Bologna. 9 milioni di euro di fatturato e nuove collaborazioni fanno ben pensare a un’ulteriore crescita nel 2019.
Il quinto posto allo chef migliore del mondo, Massimo Bottura. Registra un passo in avanti arrivando a 6,9 milioni di fatturato e quest’anno inaugurerà “Torno Subito” a Dubai, primo locale all’estero.
La sesta posizione la occupa Giancarlo Perbellini, proprietario de la “Casa Perbellini” a Verona, ha raggiunto i 6,1 milioni di euro grazie all’apertura de la “Locanda Perbellini” a Milano. Lo chef dei bistrot segnerà poi un ritorno alla pasticceria come tradizione di famiglia.
Andrea Berton, si qualifica al settimo posto. L’imprenditore, ex allievo di Gualtiero Marchesi, registra i 5,5 milioni di euro.
All’ottavo posto Niko Romito, chef tristellato noto per la sua innovazione di ristorazione lungo la Statale 17 con il brand “Alt”: 5,3 miliardi e una crescita del 15%.
La nona posizione la ottiene Enrico Crippa: 4,2 milioni di euro tra “La Piola” e “Piazza Duomo”.
La famiglia Iaccarino simbolo della cucina partenopea conquista la decima. La società gestisce un giro d’affari comprensivo di alberghi e aziende in tutto il mondo. 3 milioni di euro e +25%.
In coda, i Fratelli Cerea. Esclusi in realtà dalla classifica perché operatori del settore catering, in maniera prevalente. Ma se rientrassero in gara si collocherebbero direttamente al primo posto con un giro d’affari di 17,9 milioni di euro e una crescita del 3,5% annuo.
Crediti foto fratelli Alajmo: Lido Vannucchi
Crediti foto Antonino Cannavacciuolo: Oliviero Toscani
Fonte: Pambianco Strategie d’Impresa