Secondo i dati di Fipe-Confcommercio, a settembre 2022 i prezzi della ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, eccetera) hanno registrato una variazione dell’1% rispetto al mese precedente e di +5,9% rispetto allo stesso mese del 2021 con conseguenze significative sul margine di redditività di bar e ristoranti. Oltre all’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti anche il costo dei beni alimentari è cresciuto dell’11,4% (fonte Istat).
Tenuto conto di questo scenario, per la sopravvivenza del loro business, i ristoratori italiani oggi sono costretti a rivedere il proprio modello di business migliorando le performance economiche della propria attività e agire quindi come manager poliedrici e smart. Quindi, come aumentare e migliorare la redditività del proprio ristorante?
A questo proposito SumUp, azienda leader a livello globale nella tecnologia finanziaria, ha deciso di identificare 6 consigli per i ristoratori su come mantenere e migliorare la redditività, migliorare la strategia aziendale e proporre idee innovative per i menu, migliorando il bilanciamento dell’impegno nel lavoro, la soddisfazione dei clienti e la qualità dei servizi, e al contempo mantenendo i margini di guadagno.
Migliorare la redditività del tuo locale in 6 mosse
1. Concentrarsi sui prodotti stagionali o locali: basando menu sulla stagionalità è possibile ridurre i costi di produzione senza sacrificare la qualità. Favorire i prodotti locali di fronte all’aumento dei prezzi del carburante consente di ridurre le spese di trasporto e di creare una situazione vantaggiosa per tutti con gli agricoltori e i fornitori della zona.
2. Acquistare all’ingrosso e razionalizzare la catena di approvvigionamento:un raccolto abbondante di castagne o una vendita all’ingrosso di carne bovina possono rappresentare un’opportunità per mettere in comune le spese. Anche quando il cibo deve essere consumato immediatamente, può essere congelato e preparato in un secondo momento per risparmiare. Il ristoratore deve cercare ogni occasione per modificare rapidamente i suoi menu in base ai prezzi di mercato, come un buon amministratore.
3. Semplificare il menu o scegliere alternative più economiche: quando il prezzo di determinati prodotti (manzo o pesce, per esempio) diventa proibitivo, le ricette possono essere semplicemente modificate senza intaccare la qualità del piatto.
Ma non è finita qui!
4. Ridurre il consumo di gas e di elettricità: si può intervenire gestendo la catena del freddo in modo più ecologico, riducendo i tempi di cottura e scegliendo opzioni di illuminazione (lampadine a LED) e riscaldamento che bilanciano comfort ed efficienza energetica. Queste azioni hanno un effetto positivo sull’ambiente e contribuiscono a ridurre la bolletta.
5. Affidarsi alla tecnologia per diversificare le entrate: sfruttare al meglio i più recenti progressi tecnologici per poter misurare con precisione le prestazioni delle loro attività, visto che la crisi energetica ed economica è destinata a durare a lungo. I dati sono i migliori alleati per un ristoratore (così come per qualsiasi attività) per individuare le spese nascoste o inutili in questa corsa all’ottimizzazione. Il segreto per un rapido adattamento al mercato e per la protezione dei flussi di cassa è il connubio tra pratiche commerciali solide e strumenti analitici.
6. Dare priorità alla soddisfazione del cliente: le informazioni contenute nei dati e nei cruscotti offerti dal registratore di cassa o dai sistemi di pagamento del ristorante sono fondamentali per analizzare i programmi di fidelizzazione e premiare questi ambasciatori del marchio. I ristoratori possono utilizzare le tecnologie digitali (come l’accettazione delle ordinazioni online o il checkout tramite codice QR) per snellire il processo di checkout per i clienti e lasciare che il personale si concentri sulle proprie mansioni principali.