Stiamo assistendo ad un nuovo trend che coinvolge le città e la tecnologia sempre più avanzata anche in campo alimentare: in due parole agricoltura urbana. Si esplica mediante la ricerca di modelli alimentari alternativi, rispondendo alla riduzione delle filiere, la necessità di riavvicinare il consumatore alla produzione, all’educazione ambientale ed alimentare, cura del territorio, benessere e salute.
Perché è importante l’agricoltura urbana?
In primo luogo, il consumatore oggi è distante dalla produzione. Si tratta di una separazione fisica (tra città e campagna, tra cementificazione e verde) e mentale (tra cittadini e produzione di beni alimentari). Quest’ultima determina una certa estraneità dei consumatori rispetto alla produzione alimentare, la quale causa abitudini alimentari e stili di vita non sostenibili per il pianeta e per gli stessi utenti.
Questo è uno dei motivi che inducono troppo spesso l’utente – soprattutto giovane – a consumare quotidianamente cibo spazzatura. Basta pensare che una ricerca di qualche anno fa sosteneva che il 93% dei bambini inglesi sa usare un computer, ma solo il 54% sa cuocere un uovo.
Se fino a qualche anno fa il tema dell’alimentazione è stato affrontato da politiche agricole, oggi, l’agricoltura urbana è una delle strategie adottate dagli emergenti Urban Food Plans, basati sulla consapevolezza dell’importanza del legame tra città, alimentazione e produzione. L’agricoltura urbana diventa infatti una delle vie per l’innesco di una rete di attività sociali, commerciali e ricreative che aiutano l’economia locale.
Essa può contribuire al sistema alimentare locale creando una produzione locale a km 0. Inoltre, l’agricoltura urbana contribuisce all’aumento della qualità ambientale delle città se abbinata ad operazioni di riqualificazione urbana ed urban greening, tramite una riqualificazione estetica ed architettonica dello spazio.
Tecnologia, sostenibilità e risparmio
Diventa un nuovo elemento inserito nella pianificazione degli spazi verdi di molte città contemporanee, soprattutto in Nord America e in Europa. Si inserisce tra le strategie che mirano alla riduzione dell’inquinamento delle città. Questa permette di ridurre la dipendenza delle città dalla produzione rurale di cibo e le emissioni derivate dal trasporto dei prodotti alimentari e dalla produzione agricola industrializzata.
Se integrata con un sistema adeguato di riciclo, permette il recupero dei rifiuti organici. Se integrata in un sistema alternativo alimentare, permette di incrementare la consapevolezza nei consumatori e conseguentemente avere un impatto sull’ambiente.
Il fenomeno dell’agricoltura urbana si integra perfettamente ad una serie di tecnologie, una su tutte la blockchain nata con la nascita del bitcoin per poi essere studiata e applicata in svariati settori come la fornitura di prodotti alimentari, la logistica e così via.
Queste tecnologie garantiscono produttività, possibilità di disporre le colture su più livelli sfruttando al massimo lo spazio.
L’insieme di tutte le tecnologie supportate da un ecosistema più o meno articolato adottato dall’agricoltura urbana sta rivoluzionando quello che si definisce l’Urban Food System, ovvero tutte le attività della filiera alimentare, dalla produzione al rifiuto. L’obiettivo è gestire il tema dell’alimentazione su scala urbana, includendo tutte le attività che vengono incluse, coinvolgendo tutti i settori interessati.
Ricadute dell’agricoltura urbana nel contesto:
Economiche: ovviamente è difficile fare un paragone tra agricoltura urbana e cash flow generato dalla grande distribuzione. Nel primo caso parliamo di piccole produzioni che molto spesso servono all’autoconsumo e non alla rivendita ma, sicuramente apporta un grosso beneficio in termini famigliari, tuttavia, non di poco conto.
Identità e appartenenza: crea legami tra le persone. ll coinvolgimento delle persone è fondamentale. Creare spazi per la produzione genera anche spazi condivisi per attività come consumare pasti insieme o momenti di educazione.
Inclusione sociale: funzioni socio-culturali principalmente per cittadini anziani che possono grazie ad essa avere spazi per incontrarsi, aiutarsi (problema della solitudine degli anziani). Oltre ad avere opportunità di produrre i propri ortaggi come sostentamento alimentare durante la pensione.
Risparmio energetico: il verde outdoor agisce mitigando il clima, garantendo un minor consumo energetico
Conservazione della biodiversità: contribuisce alla conservazione della biodiversità di specie vegetali e animali ripopolando forme di flora e fauna scomparse dalle città.
Non è possibile trattare il fenomeno dell’agricoltura urbana senza imbattersi nelle vertical farms, edifici adibiti alla produzione di alimenti orticoli soggetti a tecnologie idroponiche, luce artificiale, controllo microclimatico e controllo preciso della produzione. Si tratta di aziende agricole high tech che utilizzano tutte le tecnologie fintech, blockchain a disposizione.
Tutto nato nel 2001 con l’intento di:
- Aumentare la produzione indoor mediante la tecnologia idroponica;
- Evitare le contaminazioni esterne
- Riqualificare le zone abbandonate;
- Creare posti di lavoro;
- Ridurre l’inquinamento.
Creare quindi un vero ecosistema complesso ove si riciclano le risorse per diventare poi un punto focale per le future infrastrutture.