Il buon ricevere è certamente una scienza, ma senza dubbio anche un’arte fatta di studio e di piccole attenzioni che, in occasioni speciali quali la festa di San Valentino, danno all’ospite un senso di riguardo, considerazione e premura ancor più marcato che in altre circostanze.
L’accoglienza è il primo fattore e certamente uno dei più essenziali. Riuscire a trasmettere a ciascuna coppia la propria unicità è tanto difficile quanto fondamentale. Per far questo basterà l’accorgimento di ripetere il cognome in una semplice frase di benvenuto.
Ogni ospite dovrebbe potersi sentire atteso ed accolto con calore
Accogliere gli ospiti per un San Valentino perfetto
Altro espediente interessante potrebbe essere quello di informarsi, all’atto della prenotazione, relativamente ai nomi di battesimo dei due commensali. In questo modo sarà possibile pensare a una grafica personalizzata del menù da presentarsi ai clienti e da lasciar loro in ricordo della serata.
Da curare particolarmente in questo frangente saranno le luci ed il sottofondo musicale. Abbassare l’illuminazione di un paio di toni, scaldando l’atmosfera con candele di colore neutro (anche non necessariamente nei singoli tavoli) contribuirà ad ammorbidire l’ambiente enfatizzando la singolarità dell’avvenimento e fornendo un ottimo pretesto per una convivialità più romantica e sussurrata.
Anche la colonna sonora sarà da predisporre con particolare cura. Nulla di melenso o sdolcinato, ma una ricerca di brani raffinati per sottolineare il momento con stile gentile.
A corollario di un convivio sicuramente da ricordare, e senza forzatamente dover realizzare un menù ad hoc per la serata.
Lo chef di cucina potrebbe omaggiare i propri ospiti con un’amouse-bouche creata appositamente per l’occasione. Un piccolo connubio di sapori e colori evocativo della festa più romantica per eccellenza.
Mangiare insieme è un po’ come confidarsi, dar vita al contesto perfetto perché tutto ciò avvenga con naturalezza è un’abilità. Tutta da esercitare.
Chi è Giorgia Fantin Borghi
Table Stylist ed esperta di bon ton, Giorgia Fantin ha fatto dello studio delle tradizioni sull’allestimento della tavola e dell’arte del gelato alcune tra le specializzazioni del suo lavoro. Una passione che si tramanda di generazione in generazione: la nonna era “maestra di buone maniere” nella Padova di fine Anni ’50 e insegnava bon ton alle “signorine da marito”. Giorgia Fantin Borghi si occupa della progettazione di tavole ed eventi speciali e organizza corsi di formazione e workshop tematici in collaborazione con alcuni dei migliori chef italiani.
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