Avete bisogno di consigli sui vini per non sbagliare abbinamento durante il pranzo di Natale o al cenone di Capodanno? Luca Gardini, campione mondiale Sommelier, ha raccolto per voi una lista di cantine e di etichette che non possono mancare sulla tavola delle feste. Seguite attentamente i nostri consigli sui vini e potete stare tranquilli!
Il Natale e le Feste Comandate rappresentano il trionfo di una tradizione fatta di piatti codificati, magari con piccole, sottili e talvolta geniali variazioni locali che contribuiscono a rendere la nostra gastronomia patrimonio dell’Umanità.
Scenografia dei prossimi giorni, quindi, saranno pentole che sobbollono sul fuoco, odore di lesso, brodo, pesce in umido, pasta al forno, un bric-a-brac di cibi a chilometro zero, esattamente come li faceva la nonna, da cucinare e mangiare insieme per ricordarci che a volte si (deve) rallentare e prendersi il tempo per godere dei piccoli piaceri della vita.
Siccome però io sono un iconoclasta con l’orrore per le codificazioni e mi piace muovermi controcorrente, i miei consigli enologici per le feste saranno dissacratori, evitando strumentalmente le scelte rassicuranti, per esempio le bollicine. O magari, ok, ve ne consiglio una, una di quelle super, solo alla fine.
Quindi vischio, abeti, lucette e per chi lo vuole il presepe, ma al posto della frizzantezza euforica meglio vini sgrassanti, ideali in abbinamento alla cucina ipercalorica che, potete contarci, ci costerà qualche chilo in più, ma ben speso, alla resa dei conti di gennaio. Del resto come dicevo ogni regione si porta dietro le sue peculiarità, che proverò a raccontarvi qui di seguito.
I vini del Nord Italia
Iniziamo quindi dall’Alto Adige, terra che in questi ultimi anni sta esplorando con cospicuo successo la ricchezza conferita da un microclima irripetibile. Appena assaggiato, non posso non iniziare con il Nals Margreid – bellissima realtà bolzanina – Pinot Bianco Sirmian 2017, una stilettata nitida fatta di precisione e velluto, con chiusura iodata difficile da dimenticare, che vedo bene con tutto, carni bianche comprese.
Ci spostiamo di poco, a Mezzocorona, da Foradori, cantina che abbina la certificazione biodinamica (ma è dal 2002 che si lavora in biologico) alla qualità e soprattutto pulizia tecnica di un altro vitigno misconosciuto ma ricchissimo come il Teroldego.
Sconvolgente il lavoro di quest’anno sui vini in anfora, appena usciti, tra cui mi ha impressionato il Morei 2016, netto, pieno, una tavolozza fatta apposta per la beva tuttavia con sentori fragranti di sottobosco, perfetto con la selvaggina da pelo, per esempio lo spezzatino di cervo.
Scendendo in Veneto, inevitabile una puntata in Soave, e altrettanto obbligatorio segnalare l’ottimo Soave Classico Monte Fiorentine 2016 di Ca’ Rugate, ottima frequenza, rifrescante e pulito, consigliabilissimo con tutto ciò che può essere pesce, special modo in umido.
Nemmeno il Friuli può mancare all’appello. Scelgo anche qui un vino territoriale come la Vitovska 2016, nella bellissima versione di Skerk, piccola cantina che da anni si segnala con lavori memorabili come questo: materica, aromatica, con finale ammandorlato e talmente compatto da adattarsi anche ai salumi o al cotechino con il purè.
Scelta controcorrente per il Piemonte, per una volta niente Barbera o Nebbiolo, ma un vibrante territoriale come il Timorasso, nella versione di Vigne Marina Coppi, il Fausto 2016, bellissimo esempio di lavoro concreto tra naso di gelsomino e piccoli agrumi come il lime, bocca di pulizia memorabile, perfetto con il pollo in casseruola o il fagiano.
In Emilia Romagna, la terra del Lambrusco e del Sangiovese, invece, la scelta cade su un vitigno delle possibilità esplorate solo in minima parte come l’Albana: il Progetto 1 2017 di Leone Conti è un vino verticale, asciutto e secco come una schioppettata. Da provare con tutto, perfino con gli arrosti.
I vini del Centro Italia
Continuano con i consigli sui vini: piccolo detour nelle Marche, per andare a trovare la Cantina Pievalta, di cui segnalo il Verdicchio Dominé 2016 per il naso fresco e vegetale, e la boccata di grandissima succosità, perfetta per la pasta ripiena.
I vini del Sud Italia
Al sud, sempre rimanendo fedeli al binomio freschezza al palato e profondità di beva, mi viene subito da pensare al Trebbiano d’Abruzzo 2014 di Valentini, bell’investimento per un’esperienza indimenticabile. Naso di complessità sconcertante, bocca corposa, pieno come un vino rosso, perfetto con arrosticini o agnello alla brace.
Anche la Sicilia ci regala vini bianchi indimenticabili, ma per il Natale 2018 la mia scelta cade sull’Etna Bianco A’ Puddara 2016 Tenuta di Fessina: cru di carricante da vigneti collinari con strepitoso finale affumicato che lo rende perfetto compagno del pesce alla brace.
Alla fine di questo itinerario, come promesso, la bollicina rassicurante, che in questo caso non può che essere un meraviglioso Annamaria Clementi di Cà del Bosco 2008, nemmeno da dire perfetto con i tortellini in brodo.
Seguendo questi consigli sui vini da scegliere durante le feste non sbaglierete un colpo! Auguri!