Coprifuoco alle 23: subito +10% di prenotazioni nei ristoranti

Coprifuoco alle 23, ecco tutto quello che c’è da sapere

Coprifuoco 19 maggio: si recupera 1 ora

Lo slittamento del coprifuoco di 1 ora, tanto richiesto nelle ultime settimane e finalmente raggiunto, permette di cenare in tranquillità. Non sarà più necessario controllare continuamente l’orologio. Non si rischierà più di incorrere in una multa salata per essere rientrati a casa dopo le 22. E, dal 1 giugno, non sarà più necessario controllare le previsioni del tempo prima di prenotare una cena fuori.
 
Da questa sera, 19 maggio, il divieto di transito sarà in vigore “solo” dalle 23 alle 5 del mattino. Cosa significano questi 60 minuti in più di libertà di movimento per il comparto della ristorazione?

Coprifuoco alle 23, cosa cambia per i ristoranti?

A poche ore dall’ufficialità della notizia, i ristoratori hanno già segnato un +10% di prenotazioni in ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismi. Da questa sera sarà possibile, infatti, gestire con maggior facilità il doppio turno e, di conseguenza, massimizzare le entrate, seppur con coperti limitati.

Molti ristoranti sono ancora chiusi

Circa la metà dei servizi di ristorazione è attualmente chiuso o attivo con il solo servizio di asporto/delivery a causa della mancanza di uno spazio all’esterno. Solo dal prossimo mese tutte queste attività potranno ritornare a regime con i coperti nelle sale interne.
 
Coldiretti sostiene che da giugno, il nuovo provvedimento che prevede il superamento del coprifuoco (unito alla possibilità di pranzare e cenare all’interno) vale almeno 3,5 miliardi al mese di maggiori introiti per il settore.

Giorgetti: “Il peggio è alle spalle”

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato: “Ho paragonato, per questa categoria, il Covid ad una guerra. Tante imprese sono cadute al fronte, ma dopo la guerra c’è la rinascita e quindi dobbiamo creare le condizioni affinché si rialzi la testa, tutti quanti assieme e si torni alla normalità e alla gioia di vivere insieme”. “Bisogna puntare sulla voglia di questi imprenditori di tornare a lavorare. Penso – continua il ministro – che l’imprenditore è sempre centrale nell’economia. La fiducia è a pezzi, ma la fiducia si ricostruisce. Credo che dobbiamo essere tutti ottimisti guardando al futuro. Il peggio è alle spalle“.

 
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