Il Nutri-Score è un sistema di classificazione degli alimenti. Nasce in Francia, con l’intento di far comprendere al consumatore quali alimenti sono salutari e quali meno. Si tratta di un logo applicato sull’etichetta degli alimenti. Ma è possibile vederlo anche grazie a delle app.
Cos’è il Nutri-Score
Il Nutri-Score è un sistema a semaforo. Mostra la qualità degli prodotti alimentari con punteggi da A a E. Quindi, bastano 5 lettere e con 5 colori correlati, per catalogare gli alimenti.
Dovrebbe essere un modo semplice e intuitivo. Ma ha scatenato parecchie polemiche. La critica più diffusa è che così, si rischia di classificare negativamente alcuni alimenti.
Il Nutri-Score rischia di essere fuorviante, discriminatorio e incompleto. Infatti, Coldiretti sottolinea che così è possibile favorire prodotti artificiali a scapito di altri naturali, da tempo presenti sulle nostre tavole.
Nutri-Score e Made in Italy
In Italia, a rischio ci sono diversi alimenti. Come l’olio extravergine di oliva, il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma. Le cui semplici ricette non possono essere certo modificate.
Infatti, gli agricoltori europei esprimono il loro sostegno all’impegno dell’Italia contro l’introduzione del Nutri-Score. Pekka Pesonen, è il direttore delle organizzazioni degli agricoltori e cooperative europee Copa e Cogeca. E ha rilasciato quanto segue all’Ansa: «Appoggiamo l’Italia nella sua battaglia contro le etichette nutrizionali a colori»
Teresa Bellanova è la Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali della Repubblica Italiana. È volata a Bruxelles per presentare il documento con cui l’Italia e altri sei Paesi hanno chiesto di rivedere il metodo Nutri-Score.
È nata una vera e propria alleanza fra Italia, Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania. Come afferma Bellanova: “Ci sono molti paesi che hanno condiviso la nostra impostazione e hanno chiesto alla Commissione di approfondire sulla questione Nutri-Score”.
Per l’Italia, la posta in gioco è alta. Da salvare ci sono ben 28 miliardi di esportazioni agroalimentari. Tra i quali, si contano una rilevante presenza di profotti, dai formaggi ai salumi Dop, ingiustamente penalizzati dal nuovo sistema. Infatti, il sistema a semaforo influenza il consumatore con il semaforo verde. E spesso, lo si orienta con ingredienti di sintesi e a basso costo, spacciandoli per più salutari.
Infatti, i ministri degli Stati sopra citati chiedono un altro approccio. Ovvero, uno che sia “basato su informazioni scientifiche riguardo a porzioni e quantità effettivamente consumate” come afferma la ministra Bellanova. E che salvaguardi le specificità delle diete, in particolare “la dieta Mediterranea che è considerata da tutti salutare” conclude Bellanova.
Infine, la Coldiretti sottolinea l’importanza del via libera da parte dell’UE – dello scorso 28 luglio 2020 – al sistema di etichettatura nutrizionale FOP (Batteria) proposto dall’Italia.