Dalla tavola al mercato globale: 5 eccellenze dell’agroalimentare italiano

L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per la sua tradizione gastronomica e per la qualità delle sue produzioni agroalimentari. Tra i territori che meglio rappresentano questa eccellenza spicca la Parma Food Valley, un’area che racchiude alcuni dei prodotti più iconici del nostro Paese. Qui nascono autentici capolavori del gusto, frutto di tradizione, innovazione e una filiera produttiva che garantisce standard qualitativi altissimi.

Non è un caso che, secondo una recente ricerca Ipsos, il 27% degli italiani citi spontaneamente una delle sue filiere quando pensa ai prodotti gastronomici d’eccellenza, mentre il 43% riconosca la Parma Food Valley come punto di riferimento per la qualità agroalimentare. Più della metà degli intervistati, inoltre, ne riconosce l’assoluto valore nel panorama gastronomico internazionale.

eccellenze dell'agroalimentare italiano

Un polo d’eccellenza per l’agroalimentare italiano

La Parma Food Valley vanta sei delle filiere più importanti dell’agroalimentare italiano. Tra queste spiccano il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, due DOP che rappresentano il cuore pulsante di questa tradizione. A queste si affianca la pasta, con Barilla come azienda di riferimento, il pomodoro, settore dominato da marchi come Mutti e Rodolfi, il latte, rappresentato da Parmalat, e infine il comparto delle alici, con aziende leader come Delicius, Rizzoli e Zarotti.

Nel 2023, queste sei filiere hanno generato un fatturato complessivo di oltre 11 miliardi di euro, trainato dalle due DOP principali, il Parmigiano Reggiano (3,05 miliardi di euro) e il Prosciutto di Parma (1,7 miliardi di euro), oltre al leader della pasta Barilla (4,9 miliardi di euro). Seguono il settore del pomodoro, con quasi 800 milioni di euro, il latte con 720 milioni di euro, e il comparto delle alici, con 135 milioni di euro, settore in cui Parma è leader con il 70% delle acciughe consumate in Italia.

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Export in crescita e numeri da record per le eccellenze dell’agroalimentare

Uno dei punti di forza della Parma Food Valley è la sua vocazione all’export, che rappresenta il 44% del fatturato totale, pari a circa 5 miliardi di euro. Secondo i dati UPI (Unione Parmense degli Industriali), basati sui report ISTAT, Parma contribuisce per il 5% all’export alimentare italiano, percentuale che sale al 32% se consideriamo solo l’Emilia-Romagna.

Negli ultimi anni, l’export del territorio è cresciuto in maniera costante: dal 2015 è quasi raddoppiato, sfiorando il +100% in dieci anni. Nonostante le difficoltà geopolitiche e le possibili minacce dei dazi, i mercati internazionali continuano a premiare i prodotti della Parma Food Valley. Gli Stati Uniti hanno registrato la crescita più significativa nell’ultimo anno con un +21,7%, seguiti da Canada (+21,1%), Spagna (+19,1%) e Regno Unito (+15%).

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Un settore chiave per l’occupazione

L’agroalimentare parmense non è solo un motore economico ma anche un pilastro per l’occupazione. Attualmente, il comparto conta 1.052 aziende e circa 15.000 addetti, contribuendo in modo significativo alla crescita e allo sviluppo del territorio. La Parma Food Valley continua quindi a essere un fiore all’occhiello del Made in Italy, dimostrando che tradizione, qualità e innovazione possono essere la chiave del successo nei mercati internazionali.

Le eccellenze dell’agroalimentare italiano: un patrimonio inestimabile

Le eccellenze dell’agroalimentare italiano rappresentano un patrimonio di inestimabile valore, capace di coniugare storia, territorio e innovazione. La qualità e l’autenticità dei prodotti, unite alla capacità di competere sui mercati internazionali, fanno del settore agroalimentare un pilastro dell’economia nazionale. La crescita costante dell’export e il riconoscimento globale dei prodotti confermano che l’Italia continua a essere un punto di riferimento nel mondo del food. Investire in qualità, sostenibilità e innovazione sarà la chiave per mantenere questa posizione di leadership e affrontare le sfide del futuro con successo.


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