Il Governo ha pubblicato un nuovo decreto legge. All’interno, è previsto anche un pacchetto di ristori per le attività più colpite dalla stretta natalizia con un contributo per la ristorazione.
Chi potrà accedere al contributo ristorazione
Si tratta di un contributo per la ristorazione a fondo perduto che si divide in due. Nel 2020, sarà previsto un massimo di 455 milioni. Nel 2021, invece, 190 milioni. Ma a chi è destinato questo fondo? Ai soggetti che hanno la partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del Decreto Natale e dichiarano “di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ateco” qui sotto indicati.
I codici ATECO
561011 – Ristorazione con somministrazione
561012 – Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
561020 – Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto
561030 – Gelaterie e pasticcerie|
561041 – Gelaterie e pasticcerie ambulanti
561042 – Ristorazione ambulante
561050 – Ristorazione su treni e navi
562100 – Catering per eventi, banqueting
562910 – Mense
562920 – Catering continuativo su base contrattuale
563000 – Bar e altri esercizi simili senza cucina
A chi non spetta il contributo ristorazione
All’articolo 2 del Decreto, si esplicata che il contributo ristorazione non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1° dicembre 2020. Inoltre, il fondo spetterà solo ai soggetti che hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto del Decreto Rilancio (Dl 34 del 2020). E che non restituito il ristoro stesso.
Come
Il contributo sarà corrisposto dall’Agenzia delle Entrate tramite accreditamento diretto sul conto corrente (bancario o postale) sul quale è stato erogato il precedente contributo. La somma sarà determinata sulla base del calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019. L’ammontare del contributo non potrà superare i 150 mila euro. Il contributo viene riconosciuto nell’ambito del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato (Temporary Framework).