L’economia sta risentendo abbondantemente delle conseguenze generate dai lockdown imposti dal Governo. In attesa del Decreto ristori bis, l’Agenzia delle Entrate ha disposto i pagamenti di 964,8 milioni di euro tramite il suo direttore, Ernesto Maria Ruffini per aiutare le aziende italiane duramente colpite dalla crisi. Le imprese che hanno beneficiato del primo giro di aiuti sono in totale 211.488.
A chi sono destinati i soldi del decreto ristori?
In primis troviamo le attività dei servizi di ristorazione, a cui sono andati 726,4 milioni di euro, suddivisi per 154.762 tra bar e ristoranti. Un gradino più in basso troviamo 25.109 alloggi, che hanno percepito in totale 106,6 milioni. In terza posizione vi sono le attività sportive, di intrattenimento e di divertimento, a cui sono andati 48,1 milioni di euro.
Seguono, in ordine: trasporti (9.042 aziende per 13,3 milioni di euro); attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese (1.482 aziende per 9,5 milioni); servizi per la persona (1.993 aziende per 8,8 milioni); agenzie di viaggio e tour operator (1.614 per 8,6 milioni); organizzazioni associative (1.532 per 7,6 milioni); attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco (1.478 per 7,4 milioni); attività professionali, scientifiche e tecniche (1.206 aziende per 5,7 milioni); noleggi e leasing operativi (661 aziende per 3,7 milioni); attività di produzione cinematografica, tv, registrazioni musicali e sonore (549 aziende per 3,5 milioni); istruzione (286 aziende per 1,4 milioni).
Gli operatori interessati regione per regione
Sul totale dei soggetti interessati, ben 32.345 svolgono la loro attività in Lombardia; seguono il Lazio, con 20.571 operatori economici, il Veneto (17.947), l’Emilia-Romagna (17.154) e la Campania (17.055). Fra le altre regioni spiccano la Toscana, con 16.637 beneficiari, il Piemonte (14.294), la Puglia (13.064) e la Sicilia (12.908).
Partiti i contributi a fondo perduto del Decreto Ristori
È stato possibile erogare i contributi in soli nove giorni dall’emanazione del Decreto ristori, grazie alla procedura informatica gestita dal partner tecnologico Sogei, e senza richiedere alcun adempimento ai contribuenti coinvolti che vedranno accreditarsi le somme maggiorate direttamente sul conto corrente indicato nella domanda relativa al primo contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio.