Aleph: nomen omen come dicevano i latini. Il nome è quello della prima lettera dell’alfabeto fenicio e poi di quello ebraico, tramutato poi in alfa nell’alfabeto greco: la missione è dunque quella di essere il numero uno, il primo nell’affollata categoria dei cinque stelle lusso romani, in cui le eccellenze davvero si sprecano. Sfida non certo facile, ma presa molto sul serio dalla direzione e da tutto lo staff che sa gestire con attenzione e cortesia ogni più piccola richiesta di una esigente clientela internazionale.
Il cinque stelle di Roma
Per le dimensioni di Roma si tratta di un piccolo boutique hotel, con sole 88 camere distribuite su cinque piani: è però un indirizzo ricercato soprattutto da tanti americani, inglesi e qualche intenditore italiano che nella visita di Roma predilige comodità, tranquillità e servizio impeccabile.
La proprietà dell’albergo è passata a un fondo del Qatar che non ha badato a spese per rinnovarlo. Riaperto nel 2017 con ancora più classe al fascino che deriva dalla sua storia di edificio degli anni ’30. Era progettato come sede per una banca: all’ingresso la scalinata è guardata a vista da due grandi leoni di pietra, il salone centrale dei correntisti è stato trasformato in una elegante lounge chiusa da una fontana di onice con poltroncine; il salone è inondato di luce dall’alto della vetrata della chiostrina. Alle pareti vengono esposti a rotazione quadri d’arte contemporanea di galleristi.
Aleph, l’hotel dall’animo raffinato
L’unicità dell’hotel traspare non appena varcato l’ingresso. La profusione di marmi verde cipollino di particolare lucentezza e con raffinatezze inaspettate sorprendono in ogni angolo. Come l’Onyx Bar, a sinistra dell’ingresso poco dopo la reception: un ambiente luminoso con il bancone in onice con led che possono prendere colori diversi, nonché con pianoforte e musica dal vivo.
Accanto, la cigar lounge è un angolo raffinato e tranquillo e frequentato anche da una clientela esterna. A seguire si trovano due sale riunioni. Sempre a piano terra, ma dalla parte opposta, si trova il Ristorante “1930” che ricorda nel nome l’anno di nascita del palazzo. Viene usato al mattino per le prime colazioni a buffet, nonché alla sera da giovedì a domenica per una dining experience a sorpresa.
Piscine interne ed esterne, confort e molto altro
I cinque piani superiori sono riservati alle 88 camere e suite di diverso tipo e metratura. Dalle comfort, singole da 23 metri quadrati; alle deluxe, prestige, prestige con terrazzo e alle più ampie junior suite. Fino alla signature suite al quarto piano. Al sesto piano si trova il ristorante Sky Blue Rooftop.
Una trentina di coperti più alcuni tavolini all’esterno con due terrazze prospicienti: una più tranquilla e contemplativa, l’altra più movimentata dal pool bar che serve light snack e dalla piscina all’aperto sul tetto, con angolo di gelateria Grom. Completa i servizi dell’Aleph, la Caveau Spa.
Il sotterraneo sorprende non tanto per hammam, sauna finlandese e piscina interna riscaldata, quanto per l’originalissima e davvero unica sala fitness aperta 24h/24 con macchine e pesi ospitati nel caveau della banca, con un’enorme porta circolare di cassaforte.
Il ristorante tradizionale 1930 di Aleph e la cena originale
La cucina dello chef Carmine Buonanno è tradizionale italiana con tocchi innovativi, ma da aprile si è aggiunta una grande novità, per impulso della proprietà araba che l’ha vista all’opera negli Emirati, in alcune grandi piazze mondiali in Asia e in Europa, nonché sulle navi da crociera.
Al momento si tratta di un’esperienza unica in Italia: è la cena-evento “Petit Chef.
La sala è immersa nel buio. In alto, sopra i nove tavoli, sono installati i proiettori Benq all’interno dei lampadari. Servono a proiettare sui piatti una storia di computer animation che si snoda a puntate. È la storia di un piccolo chef di pochi centimetri di altezza. Lo chef cerca di preparare direttamente sul tavolo i piatti da servire a ciascuno degli ospiti, muovendosi nell’orto, sul prato e nella serra per raccogliere insalata e pomodori. Li trascina poi sui piatti, con una serie di comiche disavventure che proseguono portata dopo portata per mare e per terra. Alla fine di ogni puntata il piatto illustrato dalla proiezione si materializza proprio identico sul tavolo.
Una cena unica
Questa originale dining experience parte dalla burrata con insalata e pomodori freschi. Prosegue con la zuppa di pesce con polipo, calamari e cozze su una base di patate. Segue un risotto all’astice con caviale, dal filetto con le verdure e dal dessert fatto da un tortino caldo di cioccolato con gelato e frutti rossi. A parte si può scegliere solo il vino, da una lista corta ed essenziale.
Tutti gli atout descritti fanno quasi passare in secondo piano quello che è uno dei pregi fondamentali dell’Aleph: l’eccezionale comodità della sua posizione. Tutte le grandi attrattive turistiche sono a portata di piedi, dalla Fontana di Trevi a Trinità dei Monti, dalla splendida Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini al polmone verde di Villa Borghese. È anche zona di ambasciate e di sedi di grandi aziende per cui viene dal segmento business una parte della clientela dell’hotel.
L’hotel fa parte della Curio Collection by Hilton ed è diretto da Valeria Fruscio, che ha al suo attivo una solida carriera nel mondo dell’hotellerie. “Sono orgogliosa di avere l’opportunità di guidare un team di professionisti in una struttura di grande fascino. Ci impegniamo a creare un ambiente dinamico per soddisfare le aspettative degli ospiti, dare prospettive di crescita professionale allo staff e assicurare alla proprietà un investimento sicuro e profittevole.”
Crediti foto: Cynthia Beccari