Una novità che è già un successo, con germe di grano e crusca tostati e farine 100% Molino Denti. La soluzione infallibile per grandi lievitati perfetti, per le feste e tutto l’anno.
Che cos’hanno in comune panettone, pandoro, colomba, veneziana, torta di rose e focaccia dolce? La bontà, certo, oltre a una lievitazione speciale, più lenta e delicata.
Per garantire un risultato sempre perfetto nasce Dolce Vivo, il mix speciale per grandi lievitati di Molino Denti, adatto al professionista che cerca la soluzione sicura per ottenere qualità elevata e costante, senza sorprese.
Garantisce lo specialista italiano delle farine
Frutto dell’esperienza INFIBRA, Dolce Vivo unisce le migliori farine Molino Denti al germe di grano e alla crusca, le parti più nobili del chicco, tostate grazie a un procedimento innovativo a bassa temperatura, che mantiene inalterati gusto e proprietà nutritive.
Ma Dolce Vivo non è solo più vitamine, fibre, minerali e antiossidanti: germe di grano e crusca migliorano anche la capacità della farina di trattenere umidità senza alterare il colore del prodotto finito, che rimane morbido e fragrante molto più a lungo.
Dolce Vivo è l’unico mix a prova di errore
Dolce Vivo è la scelta più pratica e sicura per panificatori e pasticceri, perché in grado di tollerare piccole imprecisioni nella lavorazione. Una farina ‘resistente all’errore’, che offre a tutti, anche ai meno esperti, la possibilità di diventare degli specialisti dei grandi lievitati.
Con il nuovo mix di Molino Denti è più facile ottimizzare i tempi e velocizzare la preparazione, riducendo nettamente il rischio di ottenere risultati non conformi alle aspettative.
Zero aromi, più creatività
Un prodotto naturale, senza sale né aromi, che consente al professionista di creare il proprio stile e dare un tocco speciale a ogni ricetta, da quelle classiche delle feste a quelle più originali, per grandi lievitati unici e squisiti, ogni giorno dell’anno.
Scopri come preparare grandi lievitati perfetti con Dolce Vivo sul canale YouTube di Molino Denti.
