È il protagonista delle tavole milanesi (e non solo), considerato il re delle feste per eccellenza. Il panettone, dolce natalizio che tutto il mondo ci invidia, è uno dei prodotti dolciari più acquistati e ricercati durante il periodo delle festività.
Classico, farcito, con le creme, con la glassa… Il cugino del pandoro sa come soddisfare i gusti anche dei palati più sofisticati.
La produzione del panettone può durare anche giorni: tra impasto, lievitazione, cottura e post cottura, la strada per arrivare al banco di vendita è lunga e richiede precisione nei tempi e nei procedimenti.
Il panettone, come dicevamo, è il prodotto principe del Natale ma negli ultimi anni è richiesto e consumato anche nel resto dell’anno.
Ma come è nato il panettone e cosa lo rende un prodotto iconico?
La storia del panettone è legata a diverse leggende. Quella più diffusa racconta che nel XV secolo il cuoco di Ludovico Il Moro, allora Signore di Milano, bruciò il dolce che aveva preparato per festeggiare la vigilia di Natale. Per cercare di porre rimedio, iniziò ad impastare farina, canditi, zucchero, uvetta e uova con un panetto di lievito che teneva in dispensa. Ignaro dell’eccellente risultato che avrebbe ottenuto.
La famiglia Sforza rimase stupita dal nuovo dolce che aveva presentato il cuoco e decisero di chiamarlo “Pan de Toni”, dal nome del cuoco appunto. L’appellativo “panettone” arrivò nell’Ottocento, quando la ricetta venne messa a punto. Ma si dovranno aspettare i primi anni del Novecento per la diffusione del panettone dalla forma alta e arrotondata che conosciamo oggi.
Dietro a questo grande prodotto ricco di storia e tradizione ci sono dei veri e propri professionisti che hanno saputo non solo replicare brillantemente la ricetta originale, ma anche reinventarla, mescolando la tradizione con la modernità.