L’accordo Europa-Giappone
“L’annuncio della chiusura di un accordo di massima tra Europa e Giappone che fissi le regole per una partnership economica e strategica è una notizia positiva per l’agroalimentare europeo ed italiano”. Così Giorgio Mercuri, coordinatore di Agrinsieme, commenta la prima definizione politica dell’accordo di libero scambio tra UE e Giappone, siglata oggi dal presidente Jean-Claude Juncker e il premier giapponese Shinzo Abe.
“Il Giappone, quarta economia al mondo – commenta Mercuri – si presenta come un mercato “ricco” con consumatori molto esigenti, continuamente alla ricerca di prodotti di nicchia e di assoluta qualità e che hanno finora mostrato grande interesse all’eccellenza del Made in Italy agroalimentare”.
“Assume una portata considerevole l’eliminazione totale dei dazi attualmente in vigore per la vendita dei vini nel paese nipponico che, come ha annunciato il Commissario Ue all’Agricoltura Hogan, comporterà per i produttori vitivinicoli europei un risparmio pari a 134 milioni di euro all’anno”.
Oggi il Giappone è l’ottavo mercato di riferimento in valore per l’export di vino italiano, con vendite che nel primo trimestre 2017 hanno toccato quota 34 milioni di euro (+4,7% rispetto all’anno precedente) con circa 96.000 ettolitri di vino esportati. “Le barriere tariffarie esistenti hanno finora fortemente limitato l’accesso al mercato e pertanto ci attendiamo che le esportazioni di vino italiano in Giappone possano avere un reale trend di crescita. Anche per i formaggi a pasta dura si prospetta una riduzione del dazio”. E interessanti sono anche le concessioni del Giappone all’Europa che riguardano le carni, in particolare quelle suine.
La tutela dei prodotti a denominazione
Importante anche il capitolo sulla tutela dei prodotti a denominazione: saranno riconosciuti e tutelati oltre 200 prodotti europei come Parmigiano Reggiano, Asiago e Aceto Balsamico di Modena.
Agrinsieme ricorda che l’intesa raggiunta oggi è di natura politica e che nelle prossime settimane si procederà alla stesura dei testi legali. L’accordo dovrebbe entrare in vigore non prima del 2019.