Il “Fernandito” è una leggendaria bevanda argentina. Quest’anno è entrato di diritto nella lista ufficiale dei nuovi Cocktail IBA del 2020, che detta le linee guida per la conformità del bere di qualità nel mondo.
In Argentina, dopo la birra e il vino, il terzo alcolico più consumato in assoluto è il Fernet. La storia del Fernet in Argentina affonda le sue radici nel XX secolo. Grazie alla loro lungimiranza, i fratelli Branca individuarono le potenzialità del paese in cui, grazie ai flussi migratori del primo dopoguerra, vivevano sempre più italiani, che portavano con loro l’amore per l’amaro. Questo amaro tipicamente italiano diventa uno dei pilastri della cultura del popolo argentino essenzialmente grazie al consumo del “Fernandito”.
L’origine di questa miscela risale agli inizi degli anni ’70, ad opera del Barman “El Negro” Becerra. Era il proprietario del Bar Premier a Ciudad de Cruz del Eje, a nord di Cordoba. Il locale fungeva da ristorante e da locanda. Ed era molto frequentato per la vicinanza alla stazione ferroviaria. La fama del Negro Becerra iniziò a spargersi quando il cantante argentino Cruz Alejandro, in un suo spettacolo al National Olive Festival, lo citò come l’inventore del Fernet e Cola.
Ben presto la moda del Fernandito giunse nella capitale provinciale Cordoba, e da lì si diffuse nel resto dell’Argentina, in particolar modo a Buenos Aires. Il motivo per cui diventa ben presto così popolare è difficile da conoscere. Forse a causa del prezzo o della sua semplicità. O forse per le sue radici italiane. Ma quello che è certo è che il consumo di questa bevanda ha portato nel 2019 al record storico di produzione di Fernet nello stabilimento Branca alla periferia di Bueno Aires. Con ben 25 milioni di litri.
“Il connubio Cola e Fernet è certamente molto efficace. Aiuta la digestione di un pasto pesante” spiega Paolo Bianchi di FIB Federazione Italiana Barman. “L’effervescenza e l’acidità della Cola unite alle erbe e spezie del digestivo creano una miscela perfetta. Gli argentini la chiamano “mezcla”. Il Fernandito è un cocktail validissimo per il dopo cena. Specie per diluire e attenuare i pesanti effetti dell'”asado”, la tipica grigliata amata in Argentina. Se poi il condimento della carne è il “chimichurri” è indubbio che il Fernandito diventi un ottimo e valido digestivo. Il “chiumichurri” è una salsa fatta con prezzemolo, origano, aglio, pimento, olio, aceto e sale. Inoltre, capire anche gli abbinamenti tra cibo e cocktail, il così detto food pairing, è fondamentale anche per i barman per questo sempre più è materia di formazione nelle nostre Academy FIB in tutta Italia e all’estero”.
La preparazione del Fernandito è quanto di più elementare si possa pensare. Più o meno identica a quella che caratterizza il famosissimo “Cuba Libre”, con la sostituzione del Fernet al posto del Rum, e conseguente cambio di sapore. “L’unica cosa da tenere a mente – conclude Paolo Bianchi – è l’ordine di inserimento dei componenti in un capiente bicchiere Tumbler. Le quantità dipendono molto dalle vostre abitudini alcoliche, da quanto siete capaci di sostenere la gradazione, però generalmente io le riassumerei così: ghiaccio in abbondanza, inserimento del Fernet per raggiungere circa la metà del Tumbler (quasi la quantità tipica del Fernet liscio) e per concludere Cola fin quasi all’orlo del bicchiere”.