La frutta lontano dai pasti… e altri miti alimentari!

Elisabetta Bernardi - Nutrizionista e biologa

Elisabetta Bernardi - Nutrizionista e biologa

Ennio Parentini direttore commerciale italmillMalgrado siano molti gli istituti di ricerca e gli esperti che ogni giorno verificano con nuove prove scientifiche gli effetti benefici per la salute di un cibo o di una sostanza contenuta negli alimenti, ancora vivono e si diffondono miti e false credenze e a volte può essere difficile separare i fatti dalle favole.

I seguenti miti alimentari sono alcuni dei più persistenti nella nostra cultura. Se si chiede per strada se queste affermazioni siano vere, c’è da scommettere che la maggioranza direbbe sì.
Credete anche voi a questi miti alimentari? Vediamone insieme alcuni!

La frutta va mangiata lontano dai pasti?

No, la frutta va mangiata a fine pasto o comunque durante il pasto perché contiene vitamina C che favorisce l’assorbimento del ferro presente negli altri alimenti. Per mantenerci in salute, è importante consumare almeno tre porzioni di frutta al giorno, un dato confermato recentemente dal più grande studio mai realizzato sulle principali cause di morte e recentemente pubblicato dalla prestigiosa rivista The Lancet. Nel mondo il basso consumo di frutta è al terzo posto dopo ipertensione e fumo tra i fattori di rischio che più contribuiscono alla morte.

Alcuni alimenti, come il pompelmo o l’ananas aiutano a bruciare i grassi?

Dall’aceto al pompelmo, dall’ananas all’acqua calda… in circolazione ci sono una serie di informazioni, soprattutto sul web che garantirebbero le proprietà brucia grassi di alimenti o bevande. semplicemente mangiando o bevendo. Ma è bene ribadirlo subito: non esistono alimenti che sottraggono calorie, non c’è cibo che bruci il grasso corporeo o sia in grado di far perdere peso velocemente. Le diete che si concentrano su singoli alimenti possono essere anche dannose perché solo dalla varietà si ottengono tutte le sostanze e i nutrienti essenziali per la nostra salute.

In un recente articolo pubblicato sulla rivista The New England Journal of Medicine dove si sfatano miti e presunzioni sull’obesità, tra le indicazioni per ridurre l’obesità troviamo: assumere meno calorie di quante ne abbiamo bisogno, fare esercizio con regolarità, coinvolgere tutta la famiglia nelle scelte alimentari sane. Insomma mangiare poco, ma di tutto, aumentare il livello di attività fisica e farlo insieme agli altri. Solo così giorno dopo giorno si riescono a ridurre i tanto odiati cuscinetti.

Mangiare uova può essere dannoso per il colesterolo?

L’assunzione dietetica di colesterolo non comporta automaticamente l’aumento del colesterolo nel sangue. La quantità di colesterolo che l’organismo produce è determinata per esempio anche dal peso. Le persone obese producono più colesterolo delle persone magre e la perdita di peso può far diminuire la quantità di colesterolo nell’organismo. Assumere una quantità eccessiva di grassi saturi fa produrre all’organismo maggiori quantità di colesterolo e rallenta la sua rimozione dal sangue. Per limitare i livelli di colesterolo nel sangue è invece utile avere un’alimentazione ricca di grassi omega-3 come quelli forniti dal pesce grasso o ricca di fibra contenuta nei cereali integrali, nella frutta e negli ortaggi.

Le arance d’oro al mattino e piombo alla sera?

Le arance sono sempre d’oro, a colazione, pranzo o a cena. Non influenzano il processo digestivo che è invece rallentato se si assumono alimenti o condimenti grassi. D’oro perché oltre alla nota vitamina C, contengono fibra, carotenoidi e flavonoidi che svolgono diverse azioni protettive a livello dell’intestino, degli occhi e del cervello. Ma è meglio un’arancia o la spremuta per mantenere intatte queste sostanze? La risposta in una recente pubblicazione che non ammette dubbi: la fibra è dieci volte più concentrata nel frutto rispetto alla spremuta, i flavonoidi otto volte più concentrati nel frutto e i carotenoidi e la vitamina C sono leggermente maggiori nell’arancia rispetto al succo. Insomma verrebbe da pensare… un’arancia ogni pasto?

L’olio d’oliva contiene più calorie di quello di mais?

L’olio a prescindere se di semi o di oliva ha lo stesso contenuto calorico. È grasso al 100% e quindi apporta 9 kcal per grammo, un cucchiaio 90 kcal. Va quindi consumato con moderazione, non più di 2-3 cucchiai al giorno. In molti sono ancora convinti che per una frittura leggera sia da preferire l’olio di semi. Invece una recente pubblicazione non lascia dubbi:  l’olio d’oliva resiste meglio al calore della friggitrice o della padella rispetto agli oli di semi, il cibo fritto in olio di oliva è meno dannoso per la nostra salute rispetto a quando si utilizza quello di semi e i ricercatori concludono che l’olio d’oliva riesce a mantenere maggiormente qualità e nutrienti degli alimenti fritti.

falsi miti alimentari olio oliva

Gli spinaci sono fra gli alimenti più ricchi di ferro?

No, se andiamo a leggere le tabelle di composizione degli alimenti vediamo che gli spinaci sono oltre il 100 posto come contenuto di ferro. Prima degli spinaci, oltre naturalmente ad alcuni alimenti di origine animale, ce ne sono altri di origine vegetale come legumi o rucola, cereali o frutta in guscio. Certo un etto di spinaci contiene più ferro di un etto di filetto di bovino, ma viene assorbito dal 2 al 7 % del ferro degli spinaci. Questo vuol dire che se dovessimo coprire il nostro fabbisogno quotidiano di ferro soltanto utilizzando spinaci, dovremmo mangiarne tra i 10 e i 15 kg al giorno.

Gli alimenti surgelati durano a lungo perché contengono conservanti?

No, i surgelati sono alimenti conservati per azione del freddo mediante un processo speciale di congelamento rapido detto appunto surgelazione, e non contengono conservanti. Come fa la surgelazione a conservare gli alimenti? Non rendendo disponibile l’acqua per la vita dei batteri e l’attività degli enzimi che deteriorano gli alimenti, perché diventa solida. Il valore nutrizionale di un alimento surgelato è molto simile, se non in alcuni casi migliore, del prodotto fresco come confermano diverse analisi di confronto.

Dopo questo articolo, quindi, avete più chiara la verità? Abbiamo sfatato alcuni miti alimentari? Ora vi lasciamo con un articolo simile con protagonisti i cocktail e i drink!


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