C’è un momento dell’anno che senza ombra di dubbio può essere definito come il più atteso in assoluto. Certo, l’estate con le sue occasioni di svago e le pause relax dal lavoro è una stagione molto intrigante. Ma quando il primo temporale autunnale porta via i residui di tepore estivo ecco che nell’aria, in lontananza, sentiamo già riecheggiare i campanelli del Natale. È un periodo davvero magico, durante il quale una festosa atmosfera è pronta a riempire di gioia le nostre giornate. Ha così inizio il conto alla rovescia: decorazione della casa, dell’albero, e dei regali di natale per amici e parenti. Lo step successivo, attesissimo, è quello che ci vede seduti con i nostri cari intorno a un tavolo imbandito, nel nome dei cibi della gastronomia italiana.
Festività all’insegna delle tipicità territoriali
Quello che ci apprestiamo a festeggiare tra poche settimane sarà un Natale molto particolare, incastonato com’è in un momento storico per niente semplice. Puntare sulla gastronomia italiana equivale a sostenere un settore che è davvero uno dei principali fiori all’occhiello della nostra economia. Nella definizione del menù di Natale i prodotti protagonisti saranno quelli Made in Italy, sapori e profumi che fanno riferimento alle nostre radici. Vediamo allora alcune idee per il menù di Natale 2020, con un focus importante sulle nostre tipicità alimentari.
Antipasti e primi a tutto Made in Italy
Il pranzo e la cena di Natale si apriranno sempre e comunque con il tagliere di antipasti, dove a farla da padroni saranno gli insaccati, i formaggi, i prodotti sottolio da accompagnare con pane e focacce home made. Tra i prodotti Made in Italy immancabili sulla nostra tavola citiamo il Prosciutto di San Daniele, espressione del gusto e della tradizione del Friuli-Venezia Giulia.
È un alimento caratterizzato da una lavorazione impeccabile ed è realizzato con pochi e semplici ingredienti: sale marino, cosce di suino italiane altamente selezionate e per finire il microclima di San Daniele del Friuli che rende possibile la stagionatura di questa eccellenza alimentare. Il San Daniele DOP ha nel suo dna un carattere di forte artigianalità: i mastri prosciuttai custodiscono e tramandano un sapere rimasto invariato per secoli. Le fasi di lavorazione come la salatura, sugnatura e la puntatura sono tutte fatte rigorosamente a mano.
Come usare questo prodotto d’eccellenza? La versatilità del San Daniele DOP vi permette di inserirlo come ingrediente chiave in grado di impreziosire le ricette natalizie. Qualche esempio? Per gli antipasti potreste puntare sulle polpette di ceci servite con il Prosciutto di San Daniele, oppure realizzare degli sfiziosi finger food abbinandolo alle pere oppure inserendolo in un’insalata invernale con agrumi e finocchi. Per quanto riguarda i primi, nel pieno rispetto della tradizione che punta sulla pasta ripiena, potreste realizzare dei cappellacci alle erbe oppure degli ottimi canederli in brodo il cui sapore verrà arricchito dalla presenza del San Daniele DOP.
Secondi piatti e consigli per un menù di successo
Veniamo adesso ai secondi piatti. Anche in questo caso entra in gioco la gastronomia italiana. Iniziamo col dire che l’arrosto di vitello con patate è decisamente diffuso e apprezzato sull’intero territorio nazionale, anche perché piace davvero a tutti, grandi e piccini. Non bisogna però dimenticare che tra i secondi piatti della tradizione, ritenuti spesso immancabili per il menù natalizio, ci sono pure il galletto ripieno – famosi allevamenti si trovano in Valtellina – e il cotechino (in crosta oppure no) da accompagnare con le lenticchie. Abbacchio e selvaggina del sottobosco, uniti a verdure di stagione meglio se a km zero, sapranno anch’essi interpretare regionalità e gusto. Se volete utilizzare il Prosciutto di San Daniele per le ricette di Natale, vi suggeriamo di realizzare dei saporiti involtini di coniglio in porchetta oppure puntare su un piatto gourmet come il filetto alla Wellington con San Daniele DOP.
Dolci tipici provenienti dalle regioni italiane
Oltre agli intramontabili pandoro e panettone trovano spazio anche i dolci tipici regionali. Qualche esempio? Il panpepato tipico del Lazio, oppure i ricciarelli, dolce tipico della tradizione senese. Scendendo verso Sud troveremo poi ad esempio gli struffoli (palline di pasta dolce immerse nel miele, tipiche della Campania) e i buccellati (speciali biscotti ripieni, tipici della Sicilia).