Spreco alimentare: come si comportano i clienti al ristorante

In Italia, il 5 febbraio si celebra la Giornata contro lo Spreco Alimentare, un’occasione per riflettere su quanto cibo sprechiamo ogni giorno. L’appuntamento annuale è stato ideato e creato nel 2014 dal Ministero dell’Ambiente con la collaborazione di alcuni enti per contrastare questo fenomeno che, secondo gli ultimi dati, ammonta a 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno sprecato ed entro il 2030 saliremo a circa 2,1 miliardi di tonnellate.

Anche nel settore della ristorazione, lo spreco alimentare ha preso largamente piede con pietanze avanzate dai clienti e ovviamente buttate dal ristorante o pizzeria, senza considerare l’impatto a livello sociale, economico e ambientale. Nonostante l’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari che “promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo“, l’italia non ha preso pienamente in considerazione la soluzione di portarsi a casa gli avanzi del pranzo o della cena.

L’indagine Coldiretti/Ixè

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè sullo spreco alimentare, un italiano su tre (33%) si porta, a volte, a casa gli avanzi dal ristorante mentre il 18% lo fa solo raramente. Il 9% degli italiani non chiede la “doggy bag” perché è da poveracci e non è educato, invece il 5% perché si vergogna. Un altro 28% dice di non lasciare alcun avanzo nel piatto quando cena o pranza fuori, una tendenza del passato che riconosce il valore del cibo e la necessità di non sprecarlo.

Nel nostro Paese sono, quindi, presenti ancora troppi pudori nel richiedere la “doggy bad”, ossia gli avanzi del cibo ordinato al ristorante rispetto ad altre nazionalità come gli Stati Uniti dove, come ci informa Coldiretti “la borsa con gli avanzi è una nata addirittura negli anni ’40 per diventare ormai una prassi naturale e consolidata“; in Francia invece una legge “obbliga i ristoranti con più di 180 posti a sedere di avere in dotazione la doggy bag” e in Cina questa abitudine è entrata addirittura nel galateo.

Nonostante l’abitudine ancora poco diffusa, molte attività ristorative in Italia si sono attrezzate con vaschette, confezioni ad hoc, borse dall’estetica simpatica e di design per permettere al cliente di portare a casa, senza imbarazzo, le pietanze non terminate, ma ancora buone da essere mangiare ed evitare inutili sprechi.

Quando esce dal ristorante richiede la doggy bag con gli avanzi?
Sempre, spesso, talvolta: 33%
Raramente: 18%
Non lascio mai avanzi: 24%
No perché mi vergogno: 5%
No perche non è educato, volgare, da poveracci: 9%
Non saprei cosa farmene: 9%
Non risponde: 2%

Fonte:Indagine Coldiretti/Ixè


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