Negli anni 70 nel mondo si guardava al nuovo millennio come l’epoca in cui gli uomini si sarebbero nutriti attraverso pillole alimentari che avrebbero preso il posto dei cibi coltivati e allevati dalla terra.
Arrivati agli anni ‘2000, la tecnologia non ci ha ridotti a nutrirci di cibi in polvere. Ma non possiamo nascondere il fatto che la direzione presa è questa e che l’alimentazione del futuro sarà sempre più “tecnologia-dipendente”. Così come la ristorazione, che si avvale di numerosi strumenti tecnologici per facilitare il servizio.
Già oggi l’attenzione verso l’estetica dei piatti è aumentata a dismisura da parte dei ristoratori. Uno dei motivi principali è la corsa alla condivisione social del piatto ancora prima che questo venga consumato accompagnato dal famoso #foodporn per ricevere più commenti e apprezzamenti.
Realtà aumentata, ristorazione, alimentazione: alla ricerca dell’esperienza
Possiamo dire quindi che letteralmente il piatto si mangia prima con gli occhi grazie alla realtà aumentata che in un futuro non troppo lontano ci permetterà di percepire un piatto, odorarne il profumo, studiarne la composizione, senza necessariamente averlo di fronte. Questo potrebbe essere uno strumento molto utile per incoraggiare una nutrizione sana e allo stesso tempo attrattiva per l’occhio umano.
Il suo studio ha infatti dimostrato che alterando il colore e la struttura visiva di un piatto, la eating experience percepita dal cervello cambia completamente. Quello che vediamo è quindi intrinsecamente legato al sapore che percepiamo.
Nel 2016 infatti è stata sviluppata l’app Habit.at per bambini affetti da obesità. L’app crea scenari stimolanti intorno al piatto salutare. Così che il bambino possa associarlo a una sensazione positiva e di conseguenza assumerlo più facilmente e con una maggiore consapevolezza.
La generazione dei Millennials, già oggi, dimostra un comportamento attento al benessere, con esercizio fisico regolare, alimentazione biologica e funzionale (per esempio preferenza di barrette nutrienti al posto di pillole) e attenzione alle etichette.
Perché il cibo del futuro dipenderà dalla tecnologia?
Estinzione di alcuni cibi. Già oggi assistiamo drammaticamente al cambiamento climatico, alla scarsità di acqua in alcune zone e alla riduzione della della biodiversità, tanto da far parlare di sesta estinzione di massa di alcuni alimenti quali pesce, grano duro, vino, caffè, avocado e cioccolato. La tecnologia (torniamo alla realtà aumentata) e le nanotecnologie potranno invece lasciarci il piacere e il gusto dei nostri cibi preferiti in tavola, anche se solo percettivi.
Sostenibilità e accessibilità al cibo: l’utilizzo di tecnologie come la biologia sintetica, l’internet delle cose, l’intelligenza artificiale, l’ingegneria genetica, la stampa 3d, i droni e la robotica permetteranno di raggiungere le food security. E abbassare drasticamente i numeri fornendo un supporto sostenibile ad agricoltori e allevatori. Così come a ridurre i costi e le risorse per favorire una migliore nutrizione alla gran parte della popolazione.
Un esempio è la biofortificazione: la creazione di cibi con livelli più elevati di micronutrienti, attraverso il miglioramento genetico. Oggi la biofortificazione è stata applicata su una patata arricchita di Vitamina A e Vitamina E, che ha già dimostrato risultati positivi su 10.000 persone.